
Oggi non ho potuto essere all'incontro con le scuole di Lucia Borsellino, ma la sua presenza in città mi dà la possibilità di fare una riflessione sul valore della memoria e sui compiti della politica.
Le stragi del 1992 sono state per la mia generazione un momento di dolore e di drammatica presa di coscienza. L’equivalente della strage di piazza Fontana a Milano per la generazione che ci ha preceduto. Boati che ti rimangono addosso per tutta la vita. Ricordo lo strazio e lo stupore che mi provocarono, rafforzano le idee che stavo maturando. Perpetuare la loro memoria, come da anni sta facendo la figlia del giudice ucciso in via D’Amelio, verso i giovani delle scuole come è avvenuto oggi a Pisa è fondamentale per mantenere alta la coscienza civile del paese.
Il fatto poi che questo avvenga nello stesso giorno in cui furono uccisi Aldo Moro e Peppino Impastato ci rammenta che in Italia esiste una pesante catena di lutti e di infamie che la politica non deve dimenticare. In momenti in cui si rischia che l’attualità e la superficialità dei temi del dibattito banalizzino tutto, il ricordo di questi episodi ci ridà il senso delle proporzioni e ci ricorda dove stanno le nostre radici.
Fonte: Ufficio Stampa
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