Tango Echo, passo e chiudo. Il momento di cui si parla da tempo è arrivato. Nella storia dell'emergenza-urgenza a Empoli c'è da segnarsi un'altra data, quella che nessuno avrebbe voluto scrivere: 7 maggio 2015 ore 8.30, momento nel quale la centrale operativa 118 di Empoli chiude e si passa a Pistoia. In termine tecnico, per chi ama le sigle, si passa dalla vecchia centrale Tango Echo alla nuova Charlie Echo.
Un momento che chiude una storia importante, una storia fatta di professionalità, persone ma soprattutto di tanta passione sia di chi ha fatto parte di questa 'macchina' da professionista, sia di chi lo ha fatto da semplice volontario. La storia del 118 a Empoli inizia a novembre del 1996 quando un gruppo di infermieri, per la maggior parte provenienti dalla rianimazione, dà vita alla nuova centrale 118 posta al sesto piano di quello che allora gli empolesi chiamavano ospedale nuovo. Il 'babbo' del servizio è il dottor Stefano Pappagallo, primo direttore, mentre il primo medico di centrale è Stefano Cinotti. il servizio è innovativo e finalmente ben strutturato visto che, fino a quel momento, chi aveva bisogno dell'intervento dell'ambulanza chiamava direttamente nelle due associazioni cittadine (molti vecchi volontari ricordano addirittura 'eroiche' corse per arrivare prima negli incidenti stradali). Da questo momento tutto cambia. Si compone infatti il 118, risponde la centrale che provvede ad inviare sul servizio l'ambulanza che staziona nelle associazioni. La nostra zona è una delle prime in Toscana ad avere un simile servizio così strutturato e sarà antesignana anche per quanto riguarda le ambulanze infermieristiche (le cosiddette India) entrate ufficialmente in servizio nel novembre 2000 dopo che gli infermieri facenti parte del G.I.P.S. (gruppo infermieri professionisti del soccorso) erano andati in modo volontario a fare servizio nelle associazioni che, al tempo, pagavano loro i medici.
La storia dell'emergenza conosce poi altri step importanti tipo l'introduzione dell'automedica con le ambulanze Bravo e la nuova centrale operativa dell'ospedale 'nuovo nuovo' (per dirla ancora all'empolese) che, decisione che in pochi hanno capito, viene allestita pur sapendo già che il futuro è a Pistoia. Ma tant'è, è la politica che decide e a chi lavora al piano di sotto non resta che adeguarsi e lavorare per mantenere la qualità di un servizio così delicato. E' per questo che ormai da tempo medici ed infermieri del 118 di Empoli e Pistoia, assieme ai rispettivi dirigenti Asl, sono al lavoro per il cosiddetto 'switch-off', ovvero il fatidico momento del distacco. Da quel minuto in poi, chi chiama il 118 avrà risposta da una stanza dell'ospedale Ceppo di Pistoia.
La domanda del cittadino è: cosa cambia? bene rispondere subito in modo categorico: non cambia niente. L'automedica o l'ambulanza arriverano come arrivavano prima, basterà semplicemente essere più possibile precisi nell'indicare l'obiettivo, cosa che, del resto, era importante anche ora. Quindi nessun allarmismo, tutto sarà funzionante come è sempre stato. Ovvio magari che negli addetti ai lavori ci sia attesa come è logico che sia davanti ad ogni novità, ma in tutti loro c'è anche la sicurezza nei propri mezzi e nel lavoro preparatorio fatto negli ultimi mesi.
Se poi spostiamo poi il discorso al livello superiore, ovvero politico, sicuramente non sono giorni belli per la nostra zona e per la sua Asl che dal 1 maggio non ha più il direttore generale in ossequio alla riorganizzazione voluta dal presidente della Regione Enrico Rossi e che ora non ha più nemmeno la centrale 118. Speriamo almeno che nessuno abbia più il coraggio di negare che sono perdite importanti per il nostro territorio.
Marco Mainardi