Cantierizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia, Confartigianato e Confesercenti: "Subito interventi a sostegno delle imprese danneggiate"

foto di archivio

A partire dal mese di luglio dello scorso anno ad oggi, abbiamo periodicamente appreso dell’avvio di provvedimenti e interventi a sostegno delle imprese danneggiate dai lavori di cantierizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia di Firenze: interventi presentati all’opinione pubblica come “cosa fatta”, o comunque imminente, di cui, però, ancora oggi, non vi è traccia.

“Sembrerebbe superfluo rilevare che la mancata messa in opera dei provvedimenti annunciati, spiazzi in modo decisivo le imprese interessate che oltre a fronteggiare la crisi economica, si trovano da mesi a fare i conti con un ulteriore calo dei fatturati, conseguente in particolare alla difficoltà di accesso nelle aree cantierizzate”, commentano il numero uno di Confartigianato,
Gianna Scatizzi e il Presidente cittadino di Confesercenti, Claudio Bianchi.

Come fare ad accedere al fondo di 560 mila euro per la riduzione della Tari annunciato dal Sindaco in sede di presentazione del bilancio 2015? E ai finanziamenti messi a disposizione dalle banche annunciati dall’assessore Bettarini? Domande legittime che gli imprenditori si pongono, ma a cui non hanno avuto ancora risposta.

“Ma quel che è peggio – proseguono i due Presidenti – è che anche quando fossero realmente messi in atto, questi interventi si dimostrano del tutto insufficienti alle esigenze delle imprese, perché elaborati senza il loro coinvolgimento diretto, o quello delle associazioni che come le nostre le conoscono e rappresentano”.

Confartigianato e Confesercenti già a luglio 2014 avevano proposto al Comune una serie di misure straordinarie che sarebbero state in grado di supportare, realmente, l’economia dell’area di cantierizzazione. Tra di esse, una chiara e non arbitraria definizione delle aree interessate dai lavori, la creazione di un fondo per il credito alle imprese realmente accessibile (che preveda cioè
finanziamenti a tasso zero, con garanzie prestate per il 100% degli importi) e quella di un fondo indennizzi commisurato al danno subito. Ancora, abbattimento delle tasse e delle imposte comunali (con la Tari, anche imposta di pubblicità, passi carrabili, suolo pubblico, imposta di soggiorno, Imu), realizzazione di temporary shop, o di tensostrutture nelle aree limitrofe ai
cantieri, per consentirvi il momentaneo trasferimento delle attività, ma anche la possibilità di trasferirsi (definitivamente o meno), in locali messi a disposizione dal Comune. Infine, un accordo con l’Agenzia delle Entrate per la non applicazione degli studi di settore alle imprese interessate dalla cantierizzazione e la conseguente esclusione dalle operazioni di accertamento fiscale.
Interventi, tutti, di cui le imprese non possono più fare a meno.

Indispensabile, infine, cambiare registro anche sulle modalità di definizione dei provvedimenti di modifica del piano lavori, finora adottati, anche quando sostanziali, senza mai coinvolgere le imprese, disattendendo così le richieste delle due associazioni.
Pertanto Confartigianato e Confesercenti invitano Palazzo Vecchio ad una celere attuazione delle loro richieste, rinnovando al contempo la loro disponibilità a lavorare, congiuntamente, alla messa in atto di ogni azione utile all’economia ed imprenditoria dell’area.

Fonte: Ufficio Stampa

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