Festa della Liberazione, protagonisti i giovani per il 70° anniversario

Da sinistra i sindaci Millozzi, Ciampi e Brogi

Settantesimo anniversario della Liberazione d’Italia a Calcinaia e Fornacette: protagoniste le nuove generazioni. E’ così che il Comune calcinaiolo, sede quest’anno delle celebrazioni del 25 Aprile, festeggiate come di consueto con i Comuni di Pontedera e Ponsacco, ha voluto ricordare la fine del nazifascismo e della guerra nel nostro Paese. Dall’intervento della giovane presidente della nuova sede Anpi di Calcinaia e Fornacette, alle toccanti parole del giovanissimo studente Lorenzo Cintoli, fino alle dichiarazioni conclusive del sindaco Lucia Ciampi: i valori e gli ideali della libertà, della Resistenza e della democrazia sono stati rivissuti nel pieno della loro forza e attualità.

I festeggiamenti sono iniziati con il nutrito il corteo lungo i luoghi della memoria del territorio comunale. Corone di alloro in ricordo dei caduti delle due grandi guerre sono state deposte di fronte al Palazzo Comunale, e presso i monumenti di Lungarno Roma e di Via Caldereto. Il percorso è proseguito a Fornacette, dove il sindaco Lucia Ciampi è stato affiancato dal sindaci di Pontedera, Simone Millozzi, e di Ponsacco, Francesca Brogi. Prima Piazza della Repubblica, poi Piazza della Resistenza: si è trattato di un vero e proprio crescendo di emozione accompagnato dagli interventi musicali della Filarmonica di Pontedera "Volere è potere". Il culmine è stato raggiunto di fronte al monumento dedicato a Nevilio Casarosa, con gli interventi conclusivi delle celebrazioni istituzionali.

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Elena Ricci, a capo della nuova sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – è quello di far vivere l’Anpi alle nuove generazioni. La volontà di costruire presidi sul territorio coincide con il desiderio di diffondere il patrimonio valoriale e culturale della Resistenza, affinché i principi della democrazia, dell’uguaglianza e della partecipazione, alla base della nostra Costituzione, divengano realmente un tesoro collettivo condiviso”.

La presidente Ricci, dopo aver letto la lettera scritta per l’occasione da Giorgio Vecchiani, presidente di Anpi Pisa, assente a causa di problemi di salute, non ha mancato di ricordare l’ennesima tragedia che recentemente ha visto centinaia di persone perdere la vita nel Canale di Sicilia. “Essere partigiani oggi – precisa - significa schierarsi contro ogni forma di xenofobia, contro chi fomenta la guerra tra poveri, contro chi propone di affondare le barche che trasportano donne, uomini e bambini in cerca di pace e speranza”.

Direttamente dal Liceo XXV Aprile di Pontedera, esattamente dalla 4 B, arriva invece Lorenzo Cintoli, studente diciassettenne cittadino di Calcinaia. In Piazza della Resistenza, Lorenzo ha voluto portare la sua testimonianza: quella di un giovane che vive in maniera consapevole e non banale la ricorrenza del 25 Aprile.

“La scuola che frequento, il Liceo XXV Aprile, ha preso questo nome nel 1979 – spiega Lorenzo -. A sceglierlo sono stati gli studenti di allora. A più di 30 anni da quel momento sento di condividere a pieno quella decisione. Conservare e trasmettere le storie di vita e le vicende che hanno portato alla Liberazione del nostro Paese - non solo quelle scritte sui libri di storia, ma anche quelle vissute nella quotidianità da uomini e donne - è fondamentale. Lo è per mantenere intatta la nostra identità storica e sociale, per continuare a difendere i diritti acquistati grazie al sacrificio di moltissime persone. Certo l’acquisizione della libertà non fu indolore: le atrocità e le violenze che l’Italia, ma anche le nostre città e i nostri paesi, vissero furono terribili. Le cicatrici di quel passato non devono però esser lavate via. La memoria è anzi il punto di partenza da cui la stessa scuola deve partire per educare i giovani alla libertà e alla tolleranza, affinché crescano come cittadini responsabili e consapevoli”.

A ricordare il prezzo della libertà e della pace è stata anche il sindaco di Calcinaia Lucia Ciampi. “Guerra civile, guerra di liberazione, guerra contro l’occupante nazista, ma anche guerra contro i fascisti e guerra ai civili – ha sottolineato Ciampi -. Sono stati tanti i volti della violenza e del conflitto che hanno interessato il nostro Paese dal 1943 al 1945. Per rendersi conto della gravità di tutto ciò, basti pensare che solo in Toscana i morti civili che persero la vita nei massacri nazifascisti furono ben 3774. A Settant’anni da queste vicende, cogliamo l’occasione per ricordare la Resistenza e il suo significato più profondo.

Chi partecipò alla Liberazione -. uomini e donne semplici che, con gran coraggio, scelsero di stare dalla parte giusta - è stato portatore di principi e speranze che devono essere tutt’oggi mantenuti vivi. Tra di loro ci furono moltissimi ragazzi e ragazze, studenti e studentesse che, senza tirarsi indietro, offrirono tutto per la libertà in cui credevano. Se i giovani di allora avevano così alti valori morali, moltissimi giovani di oggi non sono da meno. Tocca a noi trasmettere loro quegli ideali per cui molti dei loro coetanei persero la vita. Dobbiamo farlo con passione e ferma convinzione: solo così potranno impossessarsene e viverli nella quotidianità”.

E per concludere le parole scritte a poche ore dalla morte da alcuni di questi giovani protagonisti della Resistenza. Parole toccanti che, nonostante il dolore, lasciano accesa la speranza. “Io muoio – scriveva Giordano Cavestro, giovane diciottenne vissuto negli anni delle lotte partigiane -, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. (…) La mia giovinezza spezzata servirà da esempio”.

 

Fonte: Comune di Calcinaia - Ufficio Stampa

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