Al via le celebrazioni per il 25 aprile: sarà scoperta una targa dedicata ai volontari

Piazza Gramsci

Un 25 aprile all’insegna della Libertà e della democrazia. Con una grande attenzione alla memoria, ma anche al passaggio del testimone alle nuove generazioni. Questo lo spirito con cui il Comune di Castelfiorentino si appresta a celebrare – domani pomeriggio - il 70° anniversario della Liberazione.

Primo appuntamento in programma il “pranzo partigiano” presso il Circolo Arci Puppino (ore 12.30, info: 333.4516858). A seguire, nel pomeriggio il tradizionale corteo prima automobilistico, poi a piedi nel capoluogo) per la deposizione a cippi e monumenti: Nello Niccoli (Cimitero Comunale), Mario Bustichini (Dogana), Caduti in guerra (Castelnuovo d’Elsa), Aladino Bartaloni (Granaiolo) e – nel capoluogo – alla lapide di Giuseppe Garibaldi (piazza del Popolo), ai caduti in guerra e a Cesare Manetti (Piazza Gramsci).

Intorno alle 17.30, sempre in piazza Gramsci, sono previsti gli interventi del Sindaco, Alessio Falorni, e di un rappresentante dell’ANPI, cui seguirà la cerimonia di scopertura di una targa dedicata ai volontari che il 3 febbraio 1945 partirono da Castelfiorentino per combattere sulla Linea Gotica contro i tedeschi. Un evento che coinvolse ben 119 giovani (73 di Castelfiorentino) i quali partirono proprio di fronte al Teatro del Popolo.

Alle 17.45, infine, è prevista l’inaugurazione di una mostra storico-documentaria dal titolo “Castelfiorentino dalla guerra alla libertà”, che ripercorre i momenti più significativi vissuti dalla comunità castellana fra il 1942 e il 1946. Dalle sconfitte militari (l’affondamento del sommergibile Scirè, la tragedia dell’Armir) che determinarono il crollo del regime di Mussolini, alla ripresa dell’attività antifascista. Dall’8 settembre alla resistenza, esaminata per la prima volta in una triplice veste: resistenza interna, con l’attivismo del CLN e i partigiani di Castelfiorentino, resistenza all’estero (l’esperienza dei militari castellani con l’esercito di Tito, fra i quali la vicenda emblematica di Omero Cappelli), e infine resistenza “senz’armi”, i militari che furono internati nei campi di concentramento in Germania. Una parte significativa della mostra è dedicata ai bombardamenti del gennaio-luglio 1944 e alle vittime civili di Castelfiorentino, nel cui ambito vengono approfonditi per la prima volta tre episodi emblematici, con foto inedite: l’uccisione dei fratelli Gori di Meleto, quella di Leonello Firenzani (ad opera dei tedeschi) e la strage di Quercecchio, quest’ultima provocata dal fuoco di artiglieria degli alleati. Un’altra sezione è riservata alla partenza dei volontari (3 febbraio 1945) mentre nell’ultima parte saranno esposte tutte le opere più significative che hanno scandito le varie edizioni del Concorso “Come vedo il 25 aprile” dal 2009 ad oggi. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 3 maggio.

Martedì 28 aprile, infine, spettacolo al Teatro del Popolo dal titolo “Tornando a casa”, che ripercorre l’odissea di Alberto Pallecchi, uno degli ultimi superstiti dell’ARMIR (divisione “Cosseria”) che oggi ha 93 anni e vive a Castelfiorentino. Un uomo che è riuscito a sopravvivere alla guerra, alla marcia del davaj (di notte a -40°) e infine al lager di Tambov, dove morirono più di 8.000 soldati italiani.

Fonte: Comune di Castelfiorentino

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