
Oramai da quasi un anno i lavoratori della SIMS di Reggello non possono rassicurare le proprie famiglie sulla solidità del proprio posto di lavoro. Da mesi i dipendenti vivono con l’ansia di chi non ha più certezze sul proprio futuro a causa delle sottovalutazioni con cui l’azienda a gestito in questi anni i necessari investimenti nel sito produttivo e chiedono alla proprietà una assunzione di responsabilità piena per il rilancio dello stabilimento.
Come la cronaca ha puntualmente riportato, nel mese di maggio 2014, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha sospeso l’idoneità a produrre e a vendere per il mercato farmaceutico, ravvisando varie non conformità inerenti al ciclo produttivo. Ciò ha di fatto fermato la produzione fino al mese di dicembre 2014 in cui a Sims è stata nuovamente rilasciata la certificazione GMP e la possibilità di produrre per il mercato. Ora recuperare i clienti necessita di un salto di qualità da parte degli impegni della proprietà e delle scelte del
Fino ad oggi l’azienda, nei molteplici incontri su tavoli aziendali e istituzionali, non ha dato segnali sufficienti sulla consapevolezza della necessità di questo salto di qualità né sulla sufficiente volontà di realizzarlo.
Dopo innumerevoli incontri e iniziative di mobilitazione in cui i lavoratori e le proprie rappresentanze lanciavano l’allarme e sollecitavano l’azienda sulla necessità di un progetto organico che tutelasse l’occupazione e la possibilità competitiva dello stabilimento, per la prima volta, al tavolo di crisi regionale nel mese di marzo 2015, la proprietà ha fatto sapere della sua disponibilità ad un piano di investimenti. Ma, ancora una volta, la sua portata e, l'assenza, il progetto industriale che lo dovrebbe ispirare, sono completamente condizionati a certezze che il mercato, in questa fase, non può garantire.
La fase che si apre sarà fittissima di difficoltà. La mancanza di un piano industriale dettagliato e di un piano di rilancio sul mercato creano molta preoccupazione tra i lavoratori per l'incertezza, che questa carenza, porta al futuro aziendale e occupazionale. La carenza di ordini importanti suscita apprensione tra i lavoratori che non si sentono sicuri per il loro futuro lavorativo. Le varie osservazioni durante le visite ispettive, preoccupano per un lento rientro sul mercato farmaceutico, dato che fino a che la maggior parte di queste non verrà risolta alcuni clienti non effettueranno ordini.
In modo esemplificativo e non esaustivo cercheremo di evidenziare:
➢Necessità di informatizzare tutto il sistema tecnico produttivo nonché il processo di analisi e
controllo
➢Rafforzare la collaborazione con le multinazionali del settore farmaceutico presenti nel territorio
regionale e nazionale
➢Sviluppare una più nuova e incisiva politica commerciale, coadiuvata da un controllo di gestione in
grado di fare un analisi dettagliata sui costi e sui ricavi al fine di avere un equilibrio finanziario solido
nel tempo
➢Investire in modo mirato sullo sviluppo e produzione di nuove molecole
➢Rivedere tutto il processo organizzativo e produttivo di tutto lo stabilimento
➢Trasformare in modo definitivo la SIMS da normale storica azienda chimica in nuova e propria azienda farmaceutica in grado di cogliere le nuove sfide del mercato.
Gli ordini verosimilmente arriveranno solo col passare dei mesi e solo se SIMS riuscirà a dimostrare affidabilità e se saprà adeguare il proprio processo produttivo su standard più qualificati. I lavoratori pagheranno ingiustamente le conseguenze di questi ritardi negli adeguamenti ancor più che in passato. Sarà per questo necessario garantire loro il reddito e la sua continuità. Soprattutto si dovrà garantire loro il posto di lavoro perché non sfugge a nessuno che il futuro di questo sito è strettamente connesso ai saperi e all’impegno delle sue maestranze. Deve essere infatti chiaro a tutti che questo connubio tra lavoro e stabilimento noi lo tuteleremo sopra ogni altra cosa perché è il valore più grande che quel sito produttivo esprime e che nessuna scelta aziendale potrà mettere a repentaglio.
In questo quadro il tempo stringe e le scelte non possono più essere rimandate perché ciò svelerebbe da parte aziendale una malcelata volontà di non fare sul serio e di creare le condizioni per un proprio disimpegno. Mercoledì 15 Aprile si terrà un nuovo incontro in Regione. Quella sarà per la proprietà l’ultima occasione per imboccare con decisione una strada che assicuri sviluppo al territorio e lavoro, reddito e futuro ai propri dipendenti.
Come dicevamo, non sarà il mercato ha dare certezze ma deve essere l’azienda a darle. Certezza che voglia fare sul serio, che voglia investire nella qualità del lavoro, che voglia preservare l’occupazione e tutelare i lavoratori che, come sempre, rischiano di pagare il conto più salato per responsabilità altrui. Sta all’azienda ridare fiducia con un progetto che rappresenti un impegno nuovo e una salto di qualità, una fiducia nel futuro che i lavoratori debbono poter raccontare alle loro famiglie.
FILCTEM CGIL FEMCA CISL
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