
“Grecia chiama Europa”: seminario oggi pomeriggio nella sede di Cgil Toscana sul tema dell'esigenza del contrasto alle politiche europee di austerità a favore di una Europa sociale. In qualità di oratori, sono intervenuti Alessio Gramolati e Maurizio Brotini (Cgil Toscana), Fausto Durante (Cgil nazionale), Giulio Ghellini (Università di Siena), Fabio Giovagnoli (Ires Toscana) e Andreas Stoimenidis del sindacato greco Gsee.
“Oggi la situazione sociale greca è ben più grave di quando la crisi ebbe inizio, e le persone che non avevano responsabilità di quella crisi stanno molto peggio di quanto non stiano le persone che quella crisi l'avevano provocata. Questo elemento di ingiustizia è uno dei punti cardine con cui leggere la crisi, e su cui il sindacato dovrebbe trovare una maggiore unità a livello europeo. La Grecia non va lasciata sola”, ha detto Alessio Gramolati.
Ha aggiunto Fabio Giovagnoli (presidente Ires Toscana): “L'esperienza greca, ancora da valutare alla luce dei risultati che il nuovo Governo potrà ottenere nello sfibrante negoziato attualmente in corso con i vertici UE, BCE, può rappresentare un punto di riferimento concreto per le potenzialità di una politica alternativa a quella del contenimento del debito solo col rigore da applicare alle classi più svantaggiate della società”.
Stoimenidis ha spiegato: “Per i lavoratori e il popolo in Grecia è una situazione molto difficile dopo cinque anni di forte austerità che ha colpito i diritti dei lavoratori e tagliato gli stipendi, rendendo la vita delle persone molto complicata. Penso che dobbiamo cooperare e lottare insieme per una Europa sociale dove sono le persone a prendere le decisioni e non gli interessi e i gruppi finanziari. La Grecia è terra di una sperimentazione di un modello di austerità che dalla periferia può spostarsi al centro dell'Europa. I sindacati europei devono resistere all'espropriazione di salari e di diritti che mina il modello sociale. Non permettiamo che ci dividano, con la solidarietà dobbiamo combattere insieme per una Europa solidale”.
Fonte: CGIL Toscana
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