Riapre la Casa di Ventignano, consegnate ieri le chiavi all'Asl 11

Da sinistra Cinzia Pieraccini, Renato Colombai, Monica Piovi

E’ stata una giornata di festa, colorata e all’insegna della condivisione, quella di ieri, giovedì 2 aprile, per i ragazzi della Casa di Ventignano, i loro familiari e gli operatori, resa ancor più significativa dalla simbolica consegna delle chiavi del Centro, appena ristrutturato, dal sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli nelle mani del direttore sanitario dell’Asl 11 Renato Colombai, che a sua volta le ha consegnate agli operatori del .Centro a titolo di ringraziamento per il lavoro encomiabile che svolgono ogni giorno.

La simbolica restituzione delle chiavi, avvenuta in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo, sancisce il completamento dei lavori di riparazione che hanno interessato il Centro, ubicato in frazione San Pierino, gravemente danneggiato da un fulmine nel novembre scorso. La Casa di Ventignano, dunque, è di nuovo agibile e sarà pienamente fruibile nei prossimi giorni.

La Casa di Ventignano è un centro specializzato per persone affette da disturbo dello spettro autistico. Vi lavorano operatori formati e specializzati, che attuano interventi di riabilitazione ed abilitazione a favore di un’utenza molto varia, sia per le caratteristiche del disturbo sia per l'età: il Centro ospita, infatti, ragazzi dagli 8 fino ai 24 anni.

Alla Casa di Ventignano si svolgono numerose e varie attività, alcune rientrano nella riabilitazione tradizionale, tante altre vengono svolte fuori dal Centro: la piscina, il basket, la radio, la ceramica, il Re.So (Recupero Solidale), il lavoro nel ristorante, nella biblioteca, nella serra, tanto per citarne solo alcune.

Queste non sono semplici attività, ma riabilitazione vera e propria, adattata e calibrata rispetto al disturbo di base e alla specificità di ogni utente, secondo il principio per cui una riabilitazione personalizzata e contestualizzata, come dimostrano le evidenze scientifiche, appare essere più efficace rispetto ad altre terapie più tradizionali.

Prima di giungere alle attività molto strutturate, come la serra per esempio, i ragazzi svolgono un percorso intensivo e propedeutico con gli educatori e i tecnici dell’Azienda sanitaria.

Merita sottolineare che da alcuni mesi è iniziata una nuova attività, divertente e originale dal punto di vista riabilitativo: il circo.

Il circo, infatti, è un contesto ecologico e ludico, all'interno del quale i ragazzi autistici, attraverso giochi divertenti, sviluppano e incrementano quella funzione motoria che rappresenta il costrutto di base per iniziare una relazione e una comunicazione con l’altro, in linea peraltro con i dati che ci vengono dalle neuroscienze.

 

Fonte: Asl 11 Empoli - Ufficio Stampa

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