
Visto che la notizia è uscita sul Tirreno online il primo aprile, sulle prime si pensava ad un pesce perchè la finale del calcio amatoriale che non si disputa al Castellani per la prima volta negli ultimi 45 anni è una cosa che suona a dir poco strana agli orecchi empolesi. Ed invece pesce non è. Le partite decisive di quest'anno si giocheranno infatti sì al 'Castellani', ma a quello di Montelupo che evidentemente di luce costa meno. Il problema, infatti, dicono sia di costi dell'impianto di illuminazione, in cifre 750 euro come spiegato dall'Assessore allo sport Fabrizio Biuzzi. Insomma, l'ormai famosa spending review stavolta colpisce una partita di calcio amatoriale per <non gravare come costi sulla collettività>.
Se qualcuno che non è di Empoli dovesse per caso leggere questa piccola polemica di cui si parla molto in questi giorni ci prenderebbe forse per matti visto che, in fin dei conti, si tratta di calcio amatoriale. Ma chi è della nostra città capisce, eccome. Nella nostra zona infatti il calcio Uisp è qualcosa di più di una semplice attività per trascorrere un paio d'ore con gli amici nel fine settimana. E' anzitutto la punta dell'iceberg di un 'colosso' come la Uisp che muove centinaia di persone grazie alla sua collaudatissima e perfetta organizzazione (436 dirigenti, 2918 atleti, 181 bambini e 48 arbitri), è un microcosmo che coinvolge tanta gente e del quale si parla tantissimo sia nei bar che sui mezzi di comunicazione, è un argomento che tira al punto che basta vedere l'attenzione con la quale i media locali, sia cartacei che on-line, lo seguono quotidianamente. E tutto è finalizzato alla partita al 'campone' come si dice in gergo, ovvero al 'Castellani', un piccolo-grande sogno di chi gioca a livello amatoriale e che, per almeno un paio di ore, si illude di essere uguale a quelli 'veri'.
E' per questo che risulta davvero difficilmente comprensibile che quest'anno non ci sarà l'epilogo di sempre per 750 euro, come risulta difficile che non si possa trovare un accordo che sia in grado di soddisfare due parti da sempre vicine come Comune e Uisp.
A meno che il vero motivo non siano i soldi della luce ma altro...
Marco Mainardi