
"Il comunicato stampa dell’assessore allo Sport del Comune di Empoli Fabrizio Biuzzi, sulla vicenda della richiesta presentata dal Comitato UISP Empoli Valdelsa riguardo all’utilizzo del campo centrale dello Stadio Comunale “C. Castellani” per lo svolgimento delle finali dei tornei del campionato amatoriale di calcio a 11, mi spinge a fare alcune riflessioni.
Come tutti gli anni, da quarant’anni a questa parte, il Comitato UISP Empoli Valdelsa ha chiesto al Comune di Empoli la facoltà di poter utilizzare il campo centrale dello Stadio “C. Castellani”. Forse l’Assessore Biuzzi ignora la storia di questo connubio, fatto di sfide storiche ed epocali (chi non ricorda le gesta del Bar Leontina e del Bar Azzurro, del Bar Stadio e del Bar Pallino), intrecciate con un ordito di passione e di sogni. Stiamo parlando di passione, quella per il gioco del pallone che, insieme al ciclismo, così tanto ha caratterizzato la storia e la cultura del nostro territorio. La passione che porta ogni fine settimana oltre 3.000 persone di ogni sesso ed età ad immergersi nel fango o a respirare la polvere dei campi di calcio a 5, a 7 ed a 11 delle nostre periferie. E’ la passione di queste 3.000 persone che ogni anno, da quarant’anni, ha regalato al nostro territorio forse il campionato amatoriale di calcio a 11 più avvincente e seguito di tutta la penisola, animato e reso vivo da 65 squadre di calcio provenienti da tutti i comuni, spesso espressione di frazioni, circoli, parrocchie. E’ proprio quella passione, coltivata per oltre 900 partite ogni anno, svolta in presenza di qualsiasi condizione meteorologica, a dispetto di servizi spesso carenti o assenti (ah! la crisi economica! Ah! Il patto di stabilità!), che trova il suo nutrimento in un sogno, NEL SOGNO: quello di poter posare gli scarpini, almeno una volta nella vita, sullo stesso prato calcato dai campioni dei nostri sogni di ragazzi, gli stessi per i quali facciamo il tifo tutte le domeniche.
E’ innegabile che il Comune di Empoli, per utilizzare quel campo per una manciata di sere all’anno, per lungo tempo non ci ha chiesto niente. Un modo per riconoscere la valenza sportiva, ma anche sociale, dell’evento, che, nel giorno della finalissima del calcio a 11, radunava anche oltre 1.000 spettatori sulle tribune. Adesso i tempi sono certamente cambiati: i Comuni hanno esigenze di bilancio che venti anni fa non avevano. Ciò che prima si poteva fare, adesso non si può più. Lo sappiamo. Viviamo anche noi in questo mondo e abbiamo coscienza di come vanno le cose. Infatti abbiamo sempre pagato. SEMPRE. Tutto ciò che ci era stato richiesto, senza battere ciglio. Le regole esistono per essere rispettate. E’ importante che l’Assessore Biuzzi sappia che anche quest’anno avremmo pagato.
Fermo restando che non avremmo ritenuto sbagliato che il Comune di Empoli avesse riconosciuto, attraverso una tariffa agevolata, il valore sociale, prima che sportivo, delle finali del campionato amatori della UISP Empoli Valdelsa, per le quali si muovono famiglie intere, spesso intere frazioni, per seguire l’amico, il marito, il fidanzato, il figlio… Prendiamo atto che ciò non è stato e che, per l’Amministrazione Comunale di Empoli, quelle serate hanno una valenza tutto sommato poco rilevante. Il problema però, semmai, è che noi non abbiamo preteso. Abbiamo chiesto. E alla nostra richiesta è stato risposto con una serie di SE e di MA. Non è un problema se il Comune di Empoli ci fa pagare 2.800 euro per tre (3) serate. E’ un problema se il Comune di Empoli ci costringe “ad accordarsi preventivamente con l’Ass. Toscana Atletica Empoli per l’utilizzo degli spogliatoi del sottotribuna” e “ad acquisire il parere positivo dell’Empoli FC per l’uso del campo”. Ci risulta, infatti, che lo stadio “Castellani” sia ancora di proprietà del Comune di Empoli, ed è questi che deve dire SI o NO. Se c’è da fare un passaggio con la Toscana Atletica Empoli e l’Empoli FC (realtà con le quali, peraltro, il rapporto è ottimo), è il Comune che deve farlo, non l’UISP, che è solo il richiedente. All’Assessore è sfuggito il punto nodale della questione, che sta nel metodo adottato per la risposta alla nostra richiesta, non tanto nell’importo da pagare, che certo è comunque elevato.
A questo riguardo, infine, ringrazio l’Assessore per il suggerimento della soluzione utile al recupero dei 2.800 euro necessari per utilizzare il “Castellani” per le finali suddette. Vorrei comunque rassicurarlo che il nostro Comitato non ne aveva alcun bisogno. Ricordo all’Assessore che il Comitato che mi onoro di presiedere da due anni ha fatto ben di più. Negli ultimi venti anni ha speso e sta spendendo qualcosa come 1.062.674,20 di euro in mutui e prestiti (certamente con la fidejussione del Comune, dato che l’immobile è di proprietà comunale) per ristrutturare il PalAramini, e che tutt’oggi, ogni anno, oltre a pagare 60.000 euro per un mutuo necessario all’ultima ristrutturazione, toglie dal suo bilancio circa 30.000 euro per garantirne la gestione. Lo facciamo perché ci consideriamo UN'ASSOCIAZIONE AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA', e non un costo per essa, della quale NOI STESSI FACCIAMO PARTE. Noi non abbiamo MAI rappresentato un costo ma ci piace camminare con le nostre gambe, risolvere da soli i nostri problemi e non chiedere favori. A NESSUNO. Questo ci consente di essere indipendenti, di tenere la barra del timone fissa sulle nostre idee. Viviamo con le nostre risorse e non abbiamo bisogno di elemosine. Anzi, tanto ci sentiamo al servizio della collettività, che abbiamo deciso di regalare oltre 100.000 euro al Comune di Empoli per rifare la pista di atletica leggera. Sono soldi che vengono da Roma, da contratti nazionali, ma abbiamo fatto in modo che venissero a Empoli e non prendessero altre strade. Anche questo significa essere un’associazione nazionale. Bisognerebbe quindi che l’Assessore Biuzzi, prima di uscire con espressioni poco illuminate, tenesse ben di conto di questi aspetti, a meno che non li ritenga di scarso rilievo, il che ci costringerebbe a fare ben altre considerazioni.
Sono 4.426 gli empolesi che hanno scelto l’UISP per trascorrere le loro ore di sport e di movimento; il più piccolo è Cosimo, di quattro mesi, la più anziana Maria Rosa, che invece di primavere ne ha 93. Tra Cosimo e Maria Rosa ci sono altri 4.424 cittadini empolesi impegnati in 22 discipline sportive, dalla canoa al calcio, dal golf alla ginnastica. Il compito di amministrare lo sport di un Comune importante come Empoli, è arduo, soprattutto in tempi di vacche magre come quelli che stiamo vivendo. Ad Empoli fanno sport con l’UISP 7.881 sportivi, 3.455 dei quali provengono da aree esterne al comune. Sono 7.881 cittadini che vengono ad Empoli, utilizzando per lo più impianti sportivi pubblici. Empoli ha dunque un ruolo centrale nel territorio, anche nell’ambito bistrattato dello sport. Lo sport, per dimensioni e caratteristiche del fenomeno, avrebbe bisogno di politiche di area che travalicano i singoli confini comunali. Ci siamo offerti e ci offriamo di dare una mano, di sostenere tutte le amministrazioni in questo difficile compito, per quanto sia possibile in rapporto alle nostre possibilità e competenze. Non è una questione di colore politico, ma di passione per una materia, quella sportiva, che per cinque anni ci vedrà dalla stessa parte della barricata.
La collaborazione con le amministrazioni comunali dura in maniera proficua da quarant’anni, e se il nostro territorio è tra i più ricchi di tutta la penisola in quanto a varietà ed ampiezza dell’offerta sportiva, un po’ è sicuramente anche da attribuire a questa unità d’intenti.
E’ per questo che essere in qualche modo tacciati di aver fatto richieste che potrebbero gravare sulla cittadinanza, francamente amareggia e ci lascia disorientati".
Alessandro Scali, presidente comitato Uisp Empoli Valdelsa
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