Dal litigio di coppia al litigio d'amore

litigio_coppia

Le coppie felici non sono quelle che non litigano mai, ma sono quelle che riescono a gestire i conflitti.
Imparare ad uscire dai conflitti, non evitandoli, ma affrontandoli, comunicando nel rispetto il proprio vissuto , può portare la coppia ad una nuova energia, a raggiungere un nuovo equilibrio ed a rafforzare il rapporto stesso.
Litigare permette di aumentare la conoscenza che abbiamo di noi stessi e dell’altro, permette di esprimere i propri bisogni e di capire quelli del partner. Tutto questo è possibile se mentre ci scontriamo, oltre ad assecondare l’irrefrenabile voglia di dire la propria, impariamo ad ascoltare anche cosa ci sta dicendo l’altro, come ci fa sentire quello che ci dice e, magari, anche come si può sentire l’altro mentre gli diciamo certe cose.
È importante imparare a litigare in maniera costruttiva, affinché la coppia si rafforzi, si senta più vicina ed i partner supportati l’un l’altro.
Esistono diversi tipi di liti disfunzionali all’interno del rapporto di coppia, ne descrivo di seguito due.
Sfuriata di uno, silenzio dell’altro ( Il “demand –withdraw”)
Un fenomeno che spesso accade nel litigio di coppia è il cosiddetto demand-withdraw (richiesta-ritiro) dove uno dei due partner tende a fare richieste ed a mettere sotto pressione l’altro, mentre l’altro cerca di evitare il conflitto rispondendo (o contrattaccando) con il silenzio.
La sequenza del demanding-withdraw si svolge secondo alcune fasi che si ripetono :

-  Un partner, di solito la donna, sente che i suoi bisogni non sono stati soddisfatti, richiede più attenzione, più comunicazione, più affetto

-  L’altro partner, spesso l’uomo, sta in silenzio o liquida la richiesta come se fosse una sciocchezza, senza accogliere, senza dare risposte chiare e senza comunicare come si sente

-  Il silenzio o la svalutazione delle richieste dell’altro fanno sentire la partner rifiutata e non amata, e questo la porta ad aumentare le richieste

-  Il partner silenzioso, forse proprio per evitare il conflitto, continua a stare in silenzio, si allontana e il ciclo ricomincia

Sfuriata di entrambi e la guerra fredda
Coppia che litiga in maniera forte, toni accesi, ognuno rimane convinto nelle proprie posizioni senza provare a capire il partner. Il lato positivo di questa pratica è che entrambi tirate fuori la rabbia, ma proprio a causa di quest’ultima, pensate solo a seguire il filo logico del vostro attacco, senza stare a sentire cosa vi dice l’altro e senza comunicare il reale bisogno nascosto dalla vostra sfuriata.
Se non si ricorre alla riparazione del litigio e quindi alla comprensione dei motivi della lite, può accadere che queste coppie lascino passare un po’ di tempo per far sbollire l’ira e la discussione decada.
Non riparare ad un conflitto generato da un litigio determina l’inizio di una guerra fredda, dove i propri bisogni rimangono sommersi e non riconosciuti. Tutto questo fa crescere un senso di solitudine e di distanza che fa allontanare e inasprisce i conflitti successivi, dove verranno rinfacciati gli argomenti delle passate liti.
Come bisogna litigare affinché il litigio sia positivo?
La modalità tipica delle discussioni all’interno di una determinata coppia è quasi sempre la stessa. Capite subito come si svolgono i vostri litigi, per evitare che diventino motivo di distanza e imparate a riconciliarvi in fretta, senza conseguenze.
È importante in prima battuta capire quale ruolo sosteniamo nel conflitto - se quello ”passivo” di chi si ritira, svaluta, non ascolta, o quello “attivo” di chi fa richieste pressanti, senza capire come possa sentirsi l’altro- e cercare di modificare i passati modi di affrontare la lite.
Cercate di capire qual è il reale bisogno che sta dietro ad una richiesta fatta con forza o dietro alla tendenza ad evitare il conflitto
È necessario per la coppia imparare a fare rotture e riparazioni, comunicando con forza il proprio stato d’animo, ma cercando anche di capire lo stato d’animo dell’altro, inseguendo sempre un punto di incontro.
Per far sì che la lite sia un punto di forza per la coppia, è necessario imparare a litigare seguendo alcune regole, evitando di esternare reazioni esagerate.

  •  - Parlare usando la prima persona “io” e non la seconda “tu”, ad esempio “io penso che”, non “tu hai fatto”
  • - Non offendere, non mancare di rispetto, non ferire
  • - Esprimere il proprio vissuto, spiegando anche come ci si sente emotivamente
  • - Non rispondere all’attacco con un altro attacco, perché questo fa innalzare i toni della discussione , peggiora la situazione e non porta a una soluzione
  • - Quando la rabbia prende il sopravvento, fermatevi, allontanatevi ,cercate di calmarvi, con l’impegno di riprendere l’argomento della lite quando sarete  entrambi più calmi. Riconoscete il vostro bisogno di “tirarvi fuori” dal conflitto e comunicatelo al vostro partner in modo che non si senta “chiuso fuori”
  • - Accettare che si può rimanere entrambi della propria opinione, senza che necessariamente uno debba aderire a quella dell’altro
  • - Non lasciate discussioni aperte e non chiarite, perché torneranno presto nei prossimi conflitti
  • - Cercate di comprendere il punto di vista dell’altro, esempio “fammi capire meglio cosa intendi”
  • - Assumiti la responsabilità delle tue azioni con la consapevolezza di quanto queste contribuiscano ad alimentare il conflitto
  • - Cerca di avvicinarti maggiormente al tuo partner, e siate coraggiosi nell’ esprimere i vostri sentimenti

Imparate ad esprimere i vostri bisogni e ad ascoltare quelli dell’altro, cercate di riconciliarvi in fretta e così avrete un buon motivo ...per fare la pace!

  • “Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, e al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile”. Aristotele

 

 

  • Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com, e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.

Dania Prestini