Incalza e Bargone tirano un sospiro di sollievo quando commentando le nomine del governo Renzi, festeggiano Riccardo Nencini diventato vice-ministro ai Trasporti, i "loro" trasporti. Le loro parole sono chiare. Dice ridendo Bargone ad Incalza: "Ercole, non speravi tanto di avere vice ministro il tuo capo...", riferendosi a Nencini segretario del Psi. E Incalza replica soddisfatto "Già... tutto come previsto..." e allo stesso tempo sembrano esorcizzare lo scampato pericolo di avere tra i piedi Silvia Velo nominata sottosegretario all'ambiente e definita "rompicoglioni".
Riccardo Nencini, il compagno socialista del socialista Incalza, capogruppo a Firenze del partito di Craxi tra il 1990 e il 1995, gli anni di Tangentopoli. Mugellano, terra del disastro Tav, grande opera che ha prosciugato le acque del territorio e le casse dello Stato, viene così premiato da Renzi dopo l'accordo politicista con Enrico Rossi che nel 2010 gli ha consentito di divenire assessore al bilancio nella giunta regionale toscana nonostante il fallimento elettorale del partito.
Riccardo Nencini, europarlamentare dal 1994 al 1999. Indagato dall'Olaf, l'Ufficio anti-frode dell'Unione europea e successivamente condannato a restituire al Parlamento europeo la somma di 455.903,04 Euro di spese di viaggio e di assistenza di segreteria indebitamente accreditate durante il mandato.
Chiediamo sommessamente. Può un politico condannato dal Tribunale della Corte di giustizia dell'Unione Europea, festeggiato dai dominus della cricca Incalza-Bargone ricoprire ancora il ruolo di vice-ministro dei Trasporti?
perUnaltracittà - laboratorio politico
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