
‘Bisogna dimostrare a uno dei nostri studenti che facendo il pane buono si campa meglio che stando in un call-center’ così il nostro caro Petrini esorta e noi Giovani Slow Toscana ne abbiamo fatto un mantra da seguire.
Reduci da un’esperienza impegnativa, divertente e suggestiva quale il Toscana Lab1 noi ragazzi degli anni ’80 e ’90 non abbiamo perso neppure un attimo.
Notifiche di twitter, whatsapp e facebook e siamo subito connessi. L’emozione di riorganizzare e rivedersi è l’idea che ci accomuna. E così semplicemente con un post di faccialibro ci ritroviamo solo una settimana dopo in un altrettanto luogo di una natura sconfinata, l’azienda agricola di uno di noi, il divertente Matteo che fin dalle prime presentazioni ci invitava al suo Forrà Pruno, in quella che è la sua vita di tutti i giorni, il lavoro delle sue mani, ma anche quelle di sua madre, di suo padre e della sua Famiglia. Per noi è come tornare alle origini, perché dalla terra veniamo e alla terra torneremo e toccarla con i piedi, con le mani, con il naso si assapora il soffio di vita che ci è stato donato.
Un forte vento ci accoglie a Lamporecchio ma forse ci ricorda che tutto è caos, e allora bisogna scacciare tutti i pensieri cattivi e lasciarsi guidare da un sapiente uomo della terra, Paolo Buratti che con i suoi occhi ghiaccio, le sue grandi mani di chi ha da raccontarti mille avventure e la sua piccola ma forte statura ci istruisce e ci guida. Strigoli, cicorie, raperonzoli, valerianella, alcune delle migliori erbe spontanee di campo che Madre Natura ci regala sempre al momento opportuno, è ciò che siamo chiamati a riconoscere e cercare.
Armati di coltellino, scarpe comode e cestino esploriamo, ci meravigliamo e ci emozioniamo. Si impara il rispetto, il silenzio e l’ascolto, la pacatezza e l’importanza delle cose semplici. Il sole splende e la primavera timida stenta ad arrivare ma non manca di avvisare. E alla fine ognuno di noi ha da comunicare qualcosa all’altro, ci si completa a vicenda perché nessuno è stato fatto per stare da solo e allora quale momento migliore se non quello di condividere pensieri e parole attorno ad un tavolo finemente preparato e apparecchiato di prelibatezze buone, pulite e giuste.
Bisogna farsi bambini ogni giorno nelle novità della vita e del cuore solo così si può tornare ad avere un giusto rapporto con tutto ciò che ci circonda. Il cibo è ricchezza, scambio, e cultura… dobbiamo tutti e in primis noi giovani recuperare la sua storia e il suo valore solo così non ci lasceremo rubare da nessuno la speranza del domani.
Alla prossima avventura."
È il testo che ci ha inviato Rosita, una delle partecipanti al Focus Giovani di Badia di Morrona (Terricciola) a una settimana da ToscanaLab1.
Vogliamo renderlo pubblico come ringraziamento per tutte le persone che con la loro generosità hanno reso possibile l'incontro di Slow Food Toscana il 28 febbraio e 1 marzo.
Crediamo che sia giusto così, e che questo spieghi il senso più profondo di quella generosità e di quell’impegno, anche se è passato un po’ di tempo durante il quale ciascuno di noi si è dovuto riassestare nel proprio lavoro, recuperare qualche ritardo che gli impegni dei focus avevano fatto accumulare, riprendere la vita quotidiana.
È già pronta una nuova serie di scadenze per le prossime settimane e mesi: le assemblee delle nostre condotte, la nostra assemblea regionale a metà aprile e l’orizzonte appena più in là ingombro di EXPO, Slow Fish, e via “volontariando”. Ma ToscanaLab1 è un ricordo che non passa, e quindi il nostro grazie va a:
Famiglia Gaslini Alberti, ospiti pazienti, generosi e cordiali, e ai dipendenti dell’Azienda Badia di Morrona;
Simone Millozzi, Presidente dell’Unione dei Comuni della Valdera;
Maria Antonietta Fais, Sindaco del Comune di Terricciola;
Banca Popolare di Lajatico – filiale di Lavoria;
Prof. Salvatore Caruso, Prof. Gino Pernice e i 19 impagabili ragazzi dell’Ipssar Matteotti di Pisa;
Andrea Trinci (imprescindibile) e la Torrefazione Artigiana Trinci di Cascine di Buti;
Cuochi dell’Alleanza della Toscana;
Giovani Soci Slow Food;
Comunità di Terra Madre Toscana e Produttori dei Presidi Prosciutto Bazzone, Biroldo della Garfagnana, Fagiolo Rosso di Lucca, Pecorino della Montagna Pistoiese, Mallegato di San Miniato, Marocca di Casola, Pane di Patate della Garfagnana, Tarese del Valdarno, Testarolo Pontremolese;
Produttori e trasformatori: Az. Agricola Biologica Rosario Floriddia, Ortaggi Azienda Agricola Bulleri, Caseificio Avvenire, Consorzio Produttori Olio Colline di Pisa, Macelleria Norcineria Falaschi Sergio, Formaggi Antonello Sanna, Az. Agricola Cinzia Tartabini, Cooperativa Produttori di Pieve Santa Luce, Pasticceria Ferretti, Caseificio Busti, Macelleria Ceccotti Simone, La Collina Del Pane Azienda Agricola Scuderi;
Dirigenti e Volontari delle Condotte Slow Food Toscane;
Condotta Slow Food della Valdera;
Staff organizzativo dei focus;
Staff eventi e comunicazione Slow Food Toscana.
Fonte: Slow Food Toscana
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