
Appalti affidati al ribasso ad aziende o cooperative. Compensi di 3-4 euro attribuiti a volte ai lavoratori, spesso a fronte di un impegno giornaliero a dir poco incontrollato. Per finire con la tristemente frequenta assenza della clausola sociale nei contratti stipulati.
In tema di appalti la Cgil Empolese Valdelsa è perfettamente in linea con i dettami nazionali del sindacato, stanca di osservare che anche nel nostro territorio esistono tante situazioni di occupati a cui non vengono garantiti i diritti minimi per svolgere il proprio lavoro. Allarme sulla gestione di incarichi e commissioni di opere rilanciato poi dall'indagine incrociata che Inps e Inail hanno compiuto nel territorio della Provincia di Firenze.
Su un campione di 60 cooperative prese in esame addirittura i 2/3 sono risultate irregolari per i motivi più diversi. Da qui l'idea della Cgil di partecipare alla raccolta firme di domani, evento che il sindacato promuove in tutto il Paese per far arrivare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare in materia di garanzia dei lavoratori impiegati negli appalti. Tre i luoghi scelti dal sindacato per le sottoscrizioni nel nostro territorio: il mercato di Empoli, l'ospedale San Giuseppe, e lo spazio di fronte alla nuova Coop di Certaldo.
“Purtroppo anche la nostra zona non è affatto immune da problemi inerenti all'assegnazione degli appalti, così come spesso i lavoratori operano sottostando a delle condizioni inaccettabili – esordisce il segretario Cgil Empolese Valdelsa Rossano Rossi – Noi siamo stufi e altrettanto pronti a organizzare conferenze in cui si analizzano caso per caso tutte quelle aziende o cooperativa che ricevono lavori in appalto, così come non abbiamo problemi a considerare collusi quegli enti pubblici che affidano opere a chi offre servizi scadenti per gli occupati come per l'intera comunità”.
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