"Come possiamo immaginare che per arginare un problema che è anche e soprattutto di possibilità economiche di ognuno di noi possa bastare l'intervento dell'amministrazione comunale che tutto può fare tranne aumentare il nostro potere d'acquisto? E poi mi domando anche: quanti dei miei concittadini che in queste ore stanno cantando il peana della Fiorentina compravano regolarmente scarpe in quel negozio?" Parole del sindaco Brenda Barnini estratte da un post sul suo profilo Facebook con il quale ha commentato l'ennesimo colpo ricevuto dal giro d'Empoli con la chiusura dello storico negozio di scarpe La Fiorentina.
Parole che fanno notizia e che hanno generato molti commenti come era facile immaginare, parole che suonano un po' come chi si difende attaccando, di chi chiede: ma noi cosa possiamo fare più di quanto facciamo? e voi invece cosa fate?
Forse, come ha commentato pure lui sul social, ha ragione il consigliere di opposizione Alessandro Borgherini che rifiuta l'italianissimo gioco 'piove, comune ladro' e scrive "sarebbe semplice additare solo la crisi o il comune, piuttosto che il mercato. In realtà i fattori sono molti". La sensazione, in effetti, è che sia un mix di diversi elementi ad aver causato la crisi del centro storico empolese, alcuni generali, altri più specifici e particolari.
Ma l'attuale primo cittadino nel suo post omette di citarne uno fondamentale, ovvero la scelta politica di chi l'ha preceduta anni fà di spostare il baricentro economico della città dal 'giro' al centro commerciale di Santa Maria, oltretutto ben servito dalle infrastrutture viarie e non (lì si parcheggia gratis e si arriva in superstrada, in centro si paga e si deve stare attenti a non sgarrare di un minuto il parcometro o arriva la multa). Quindi, se è vero che ora la Giunta Barnini può fare poco di più di quanto sta facendo con impegno per animare il centro storico e se è vero che non può mettere i soldi in tasca alla gente, è altrettanto vero che anni fà qualcosa di diverso poteva essere fatto, eccome. Inoltre, come ebbe a dire in una recente intervista su questo blog Sauro Cappelli e come ribadito in un commento al post del sindaco da Mario Giani, pure lui commerciante che ha chiuso un'attività storica, un altro duro colpo fu far andare via la Coop da via Ridolfi visto che faceva da richiamo per tantissima gente, ma anche qui si tratta ormai di acqua passata che, come si sa, non macina più.
I buoi, insomma, sono ormai scappati dalla stalla e farceli rientrare è impresa titanica, coi tempi che corrono quasi impossibile come testimonia la bandiera bianca alzata da La Fiorentina o il continuo ricambio di negozi nel centro. Per provare a rilanciare il 'giro' non resta così che partecipare alle tante iniziative che da un po' di tempo lo animano, attaccarsi al "sano campanilismo" a cui accenna la Barnini ed anche alla speranza a cui fa richiamo Borgherini: "la magia vera di questi negozi era fatta dalla capacità delle persone di trasformare un punto vendita in un pezzo di vita. E quella prima o poi si rigenererà nelle persone. O almeno lo spero". Empoli lo spera con lui.
Marco Mainardi