
Intorno al futuro della Villa Medicea nella parte attualmente destinata a presidio ospedaliero, sembra essere improvvisamente tramontata l’ipotesi di puntare su una riconversione in carcere con reclusi a basso livello di criminalità , prefigurata in atti ufficiali del Ministero della Giustizia del 2012, mai superati da altri recanti un diverso orientamento, tanto che ad oggi il personale di polizia penitenziaria, quello amministrativo e sanitario con rapporto di lavoro a tempo indeterminato .non sono stati ancora informati circa le loro nuove destinazioni, nell’ipotesi in cui , a fronte della chiusura della struttura con riconsegna al demanio , diventi necessario attivare il ricorso alla mobilità.
Le riunioni congiunte delle commissioni lavoro e Villa Medicea, con la presenza del Sindaco e delle rappresentanze sindacali aziendali, ci ha visto esprimerci in modo chiaramente favorevole all’ipotesi della permanenza a Montelupo di una struttura carceraria , che, a nostro avviso, diversamente dalle opinioni del Sindaco e della maggioranza , non è incompatibile con il recupero reale della parte nobile del complesso , che potrebbe essere utilmente separata e resa fruibile con opportune misure di ristrutturazione .
Noi di INSIEME PER MONTELUPO pensiamo che debba tornare la chiarezza istituzionale finora assai latitante, e abbiamo pertanto chiesto al Sindaco, essendo prevista per il 30 marzo la convocazione del Consiglio Comunale, che ci sia una modalità di discussione dell’argomento, auspicabilmente in presenza di un esponente del Governo che rappresenti gli esatti intendimenti dell’esecutivo, o in subordinata ipotesi, in caso di impossibilità, acquisire comunque documentazione scritta che dimostri inequivocabilmente gli intendimenti del Governo Renzi.
Spiace constatare che l’ipotesi di “ delocalizzazione coatta delle maestranze “ , e in taluni casi il venir meno del lavoro , per 23 unità di personale dell’area sanitaria non legate da contratto a tempo indeterminato all’AUSL ma da relazioni di prestazione libero professionale vincolata alla presenza dell’OPG, venga minimizzata e non ci convince il pur generoso preannuncio del Sindaco di adoperarsi per rendere il più indolori possibile le misure legate alla chiusura senza riconversione.
Ribadiamo che , come l’OPG ha rappresentato una risorsa per il territorio, parimenti, senza soluzione di continuità , lo sarebbe il carcere , che altrove convive senza traumi con il tessuto socio-economico delle località in cui è ubicato.
Qualcuno ha inteso sostenere che si sarebbero adoperati toni da campagna elettorale; per quanto ci riguarda respingiamo l’accusa al mittente, perché se di elettorale c’è qualcosa è eventualmente avvalorare le opinioni già proprie del Sindaco e della maggioranza di governo cittadino , propinandoci una misura che somiglia ad un blitz di renzismo in salsa montelupina
Fonte: Daniele Bagnai, gruppo consiliare 'Insieme per Montelupo'
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