
La posizione critica del comune di Santa Maria a Monte sull’Unione dei Comuni della Valdera era nota da tempo, altri comuni dell’area hanno avanzato dubbi condivisibili sull’efficienza, sui costi e sulla corrispondenza dell’ente ai legittimi interessi di tutti i comuni associati.
In precedenza il comune di Fauglia non ha aderito e quello di Crespina è uscito dall’Unione, quattro Comuni Peccioli, Chianni, Lajatico e Terricciola hanno approvato delibere che pongono in maniera problematica lo starci e come starci.
La crisi quindi viene da lontano ed ha come protagonisti principali sindaci del PD, ciò nonostante il presidente in carica dell’unione Valdera ha preferito andare avanti come se nulla fosse con una vecchia e superata concezione, da qui il non conferimento di deleghe al Sindaco di Santa Maria a Monte e di Chianni con relative risposte sdegnose a chi gli chiedeva anche dall’interno del suo partito un dibattito sul futuro dell’Unione Valdera dopo l’approvazione della legge Del Rio sulla riorganizzazione e la trasformazione delle provincie in Enti di secondo livello, che rischiano di diventare costosi doppioni con conseguente rischio di conflitti funzionali.
Il Psi concorda sulla necessità e sull’urgenza espressa dal Sindaco di Peccioli di riaprire una discussione che porti ad una organizzazione vantaggiosa per tutti i cittadini dei comuni, sopra a tutto sul piano dei costi e dell’efficienza dei servizi erogati.
Aggiungiamo che la discussione non può non tenere conto della necessità che tutti i comuni debbano essere protagonisti nella determinazione politica amministrativa della nuova forma associativa.
Fonte: Psi
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