Azienda a fuoco, per il rischio amianto evacuate alcune famiglie ad Oste

A scopo cautelativo sei abitazioni sono state temporaneamente evacuate nell'area circostante l'azienda di divani a Oste di Montemurlo (Prato), andata a fuoco sabato. Il motivo risiederebbe nella presenza di amianto incapsulato nel cemento all'interno del tetto della ditta bruciata: Arpat ed Asl di Prato stanno cercando in queste ore di capire se ci sono rischi per la salute per chi abita nella zona. Gli appartamenti evacuati sono abitati 2 da famiglie cinesi, gli altri da famiglie italiane: in tutto sono circa venti le persone coinvolte, che hanno per trovato riparo o in alloggi messi a disposizione dal Comune di Montemurlo o presso familiari e amici. Intanto i vigili del fuoco sono al lavoro per ricostruire le cause dell'incendio che ha devastato la fabbrica.

Le famiglie, evacuate dalle loro case in seguito all'incendio di un capannone in via Ombrone, non sono mai state lasciate sole dal Comune e da stasera troveranno sistemazione all'Hotel Trendy in località Mazzone. A seguire in prima persona la vicenda è stata l'assessore alle politiche sociali, Luciana Gori, che da ieri pomeriggio insieme al sindaco e agli altri componenti della giunta, si è fatta carico del problema. “Ho parlato con tutte le persone che risiedono negli appartamenti di via Ombrone per capire bene le necessità di ciascuno di loro. Il Comune non è stato con le mani in mano e abbiamo lavorato per trovare una soluzione rapida per tenere uniti i vari nuclei familiari, valutando tra varie alternative.- spiega l'assessore Gori - Già questa sera la famiglia composta da cinque persone con una bimba di sei mesi, sarà ospitata in un appartamento messo a disposizione dall'Hotel Trendy.

Un'altra famiglia, composta da due persone che ora è ospite da un figlio, ha accettato la nostra soluzione e domani si trasferirà nell'albergo. Per quanto riguarda le altre due persone, invece, una ha deciso di rimanere dalla figlia e per l'altra, che ha seri problemi di salute e deve essere assistita, stiamo valutando d'ospitarla in una Rsa”. L'assessore Gori spiega che questa sistemazione è solo una soluzione provvisoria in attesa di conoscere i tempi per rientrare negli appartamenti di via Ombrone e conclude “Il Comune non farà ricadere i costi di quest'emergenza sui cittadini, ma si attiverà affinché i responsabili paghino per i danni causati al Comune e alle famiglie”.

Per quanto riguarda l'altra grossa preoccupazione legata al rischio amianto, interviene il dottor Luigi Ricci, direttore dell'unità operativa igiene e sanità della Asl 4 di Prato, che rassicura “Nessuno è esposto al rischio diretto amianto. Per questo dobbiamo ringraziare il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco e la pioggia di queste ore. L'acqua ad alta pressione spruzzata dai pompieri sulle fiamme ha nebulizzato le fibre di amianto inglobate nel cemento nel tetto, che sono state così portate a terra senza che si potessero disperdere in atmosfera. Se avessimo avuto una bella giornata di sole ventilata il rischio di volatilizzazione delle fibre in atmosfera sarebbe stato maggiore”. Ora l'area dovrà essere completamente bonificata. La Asl sta rintracciando i responsabili della struttura andata a fuoco, che si dovranno far carico del completo smaltimento in sicurezza dell'amianto.

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