Unione Ciclistica, sui contributi regionali il tribunale premia il team dopo 7 anni

Se è vero che la giustizia italiana ha tempi lunghi, è altrettanto vero che nel caso della contesa che vedeva contrapposta l'Unione Ciclistica Pecciolese all'Associazione Ciclistica Pratese, si è finalmente arrivati a una sentenza che non lascia spazio a dubbi e che vede legittimamente riconosciute agli organizzatori del G.P. Peccioli-Coppa Sabatini le giuste pretese avanzate nei confronti dei colleghi di Prato.

Una sentenza quella emessa dal Tribunale di Prato, nella persona del Giudice Unico, dott.ssa Marinella Acerbi, che «condanna la parte convenuta al pagamento in favore dell'attrice» (Sentenza della causa iscritta al n. 1358/2011 R. G. promossa da: UNIONE CICLISTICA PECCIOLESE -attrice- contro ASSOCIAZIONE CICLISTICA PRATESE “1927” -convenuta-).

Un lungo contenzioso risalente al 2008, con il quale l'Unione Ciclistica Pecciolese reclamava il mancato pagamento (quota parte) del contributo che, attraverso l'A.C. Pratese, la Regione Toscana riconosceva a tutti gli organizzatori regionali, di gare professionistiche.

«Il nostro è un completo e assoluto compiacimento con la  giustizia che ha premiato la nostra perseveranza nel vedere riconosciuti i nostri diritti – è stato il commento a caldo del Presidente dell'Unione Ciclistica Pecciolese, Luca Di Sandro -. Avremmo fatto volentieri a meno di imbastire una causa nei confronti di altri organizzatori, ma purtoppo il comportamento irresponsabile dei dirigenti dell'A.C. Pratese, oltre al danno, ha procurato la beffa di non poter  più disporre di quel contributo elargito dalla Regione Toscana, che proprio la nostra associazione aveva proposto nell'ormai  lontano aprile 2001».

Dopo 8 anni consecutivi di elargizione, situazioni concomitanti con la nascita del contenzioso hanno alla fine causato la cessazione dell’erogazione da parte della Regione Toscana. I dirigenti dell’Unione Ciclistica Pecciolese auspicano a questo punto che la nostra Federciclismo sappia trarre le giuste valutazioni per una sentenza così chiara e univoca. Intervenendo nei confronti dei propri affiliati e soprattutto verso chi ha inteso agire con atteggiamenti del tutto inopportuni e alla fine lesivi verso chi si assume il gravoso compito di organizzare corse ciclistiche di assoluto prestigio.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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