Ragazza scomparsa, la versione del fidanzato: "Non sono un mostro, mai picchiata"

Silvia Spadoni

Jacopo Gentile, il convivente di Silvia Spadoni, vuole difendersi: "Sono l'ultimo ad averla vista dopo il nostro litigio, ma non comprendo chi mi ha colpevolizzato della sua sparizione. Non sono un mostro".La versione dei fatti trova spazio sul quotidiano 'Il Tirreno'.

Il fidanzato della 27enne scomparsa giovedì 19 febbraio e ritrovata nella notte tra il 22 e il 23 febbraio vuole rendere nota la sua versione dei fatti. Il 31enne di Bientina racconta che il litigio era basato su questioni di soldi: per Jacopo era necessario che i genitori di lei contribuissero nel pagare l'affitto della casa dove convivevano. Poi la discussione è entrata su temi personali e sulla vita di coppia. Infine la fuga di lei.

Silvia ha raccontato di aver vagato per Firenze dopo aver gettato via il suo cellulare. Avrebbe preso molti treni, ma su uno di questi un maresciallo dei carabinieri l'ha riconosciuta.

Jacopo da domani ritornerà a lavoro nella sua officina: spera di incontrare persone che possano essergli vicino in questi momenti di "attacchi ingiustificati".

Nel frattempo le indagini vanno avanti: i carabinieri hanno riscontrato nelle testimonianze di molti colleghi della pubblica assistenza di Cascina le ripetute telefonate del fidanzato a Silvia. Lei ha avuto addirittura due richiami disciplinari. Si è insinuato che la ragazza avrebbe avuto sul corpo anche graffi e un occhio nero, ma Gentile smentisce e rincara la dose: "Il padre ha sempre creduto che non le avrei mai potuto fare del male".

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