'Sindaci allo specchio', Calamandrei: "A maggio una nuova piazza per Tavarnuzze, tre scuole per il 2018. Cotto, Roma batta un colpo"

Alessio Calamandrei

È vicino al secondo anno di mandato elettorale con una serie di traguardi raggiunti e molti altri da avvicinare, ha vinto le elezioni amministrative nel 2013 con il 42,74% dei consensi e governa con una maggioranza monocolore PD. Alessio Calamandrei, primo cittadino di Impruneta, chiude 'Sindaci allo specchio', il giro tra i sindaci del Chianti che gonews.it ha effettuato negli scorsi mesi per conoscere meglio i primi cittadini di questa area, cuore pulsante della Toscana.

Calamandrei ha 42 anni, esperienza in varie attività lavorative ed era consigliere comunale nella passata legislatura. Vinse le primarie di partito contro Marco Pistolesi, allora assessore allo sviluppo economico, il quale aveva avuto l'appoggio dell'establishment del PD imprunetino.

Ci stiamo avvicinando alla conclusione del secondo anno di mandato elettorale. Un'analisi su quanto fatto

"Il tempo vola e le cose da fare sono tante. Siamo partiti avendo come priorità assoluta le scuole. Prima abbiamo cercato di capire i percorsi da affrontare e ora raccoglieremo i primi frutti. Nel giro di due mesi consegneremo il terreno edificabile per la nuova scuola dell'infanzia di Impruneta. Una buona notizia per una questione a cui mancava una decisione radicale. Siamo inoltre a fine dei lavori della piazza di Tavarnuzze, che grazie a una consultazione popolare intitoleremo a Don Giovanni Chellini, parroco dal 1952 a 1973 a Montebuoni e dal 1973 al 1991 a Tavarnuzze. Per questa opera sono state spostate risorse di Società Autostrade e della Regione Toscana, così da non impattare sul patto stabilità. Sono partiti anche gli espropri per realizzare il secondo lotto della circonvallazione di Impruneta".

Questi gli investimenti pubblici. E i privati?

"Dal punto di vista dei privati purtroppo la situazione è molto ferma: in base al nuovo Pit metteremo mano al piano urbanistico e strutturale, ma lo strumento in vigore non dà grossi riscontri. Chi si è rapportato con la passata amministrazione, una volta raggiunta l'intesa, non è riuscito a concretizzare il proprio progetto, il periodo sicuramente non aiuta".

Quale lo stato delle altre opere di compensazione legate al cantiere di Autostrade?

"Con Terna, che ha effettuato l'interramento, ci sono ancora delle opere di completamento da finire. Intanto ha contribuito con un milione di euro per la costruzione delle nuove scuole. Autostrade investirà nell'ex Enel 'Parco Area Pali', lasciata al Comune in quanto non è stata utilizzata come area di cantiere per terza corsia. La società ha messo soldi per Tavarnuzze, per il parcheggio ai Bottai, per la pista ciclabile Bottai-Tavarnuzze e per il parcheggio scambiatore allo svincolo dell’autostrada.

Le aziende legate alla terza corsia ancora devono riportare molte risorse sul territorio: 'Parco Pali' deve partire, la ciclabile a breve vedrà l'avvio dei lavori. Noi stiamo con il fiato sul collo alle imprese".

Quali le prospettive?

"Dobbiamo tenere d’occhio il percorso scuola e contiamo in due mesi di rilanciare il regolamento urbanistico. Attendiamo la fine de i lavori per la piazza di Tavarnuzze e contiamo in tutto l'anno di realizzare una nuova illuminazione pubblica, probabilmente passando al Led. Mi ritengo un ottimista: ma se non lo siamo noi sindaci, chi lo deve essere?".

Anno 2015, bilancio previsionale. Il peso dei tagli statali e le tariffe rispetto allo scorso anno.

"Stiamo lavorando a un ‘bilancio armonizzato’, il peso dei tagli statali si farà sentire, vedi sull'Imu che da metà dicembre ha fatto registrare per noi 70mila euro in meno di entrate. Ci troviamo in difficoltà anche perché vogliamo tenere le tariffe inalterate. Abbiamo sempre investito sul sociale in maniera massiccia e non abbiamo intenzione di tagliare. Per arginare il fenomeno stiamo cercando di tagliare poco ma dappertutto. Abbiamo zero spese di rappresentanza, non abbiamo un addetto stampa, abbiamo fatto spending review sul personale: abbiamo 91 dipendenti quando 15 anni fa erano 144. Abbiamo già approvato un piano triennale, entro fine aprile faremo passare il bilancio previsionale dal consiglio. Ci siamo impegnati a fare la previsione del 2016 a dicembre di quest'anno. Il problema è che la richiesta di aiuti sul sociale è crescente e le spese sono ingenti: questo rende difficile affrontare impegni sempre maggiori".

Il cotto di Impruneta e la sua crisi. Le ultime azioni portate avanti, come si resiste alle sfide del mercato

"In Provincia di Firenze, nell'evento organizzato per il rilancio del cotto imprunetino, si cercò di far arrivare al prodotto il marchio CAT, acronimo di ceramiche artistiche tradizionali. La commissione Ministeriale Attività Produttive a Roma, però, da luglio non si è mai riunita e quindi siamo ancora in attesa del riconoscimento del marchio. Nel frattempo abbiamo fatto passi in avanti con la Camera di Commercio: le fornaci hanno presentato il disciplinare e la relativa modulistica. A ciò si affianca la riapertura della Fornace Agresti dopo 20 anni con la bellissima iniziativa 'Terracotta e Vino', con un interesse internazionale che va dalla Georgia all'Australia passando per la California. Furono due giorni di iniziative andate oltre ogni aspettativa che riproporremo nel 2015. C'è poi attivo un percorso con la Regione legato a Expo di valorizzazione e rilancio del cotto: gli assessori Simoncini e Nocentini se ne stanno interessando personalmente. Va detto che negli anni Ottanta tutti i pavimenti delle abitazioni erano in cotto e oggi si usa il parquet e questo è un problema che va oltre la crisi. Con la realizzazione degli orci in cotto la per vinificazione è stato trovato un bel modo di rilanciarsi. Bisogna reinventarsi ed è l'eccellenza quella che può resistere al mercato. Attualmente sono in vita una quindicina di imprese del settore, di cui una decina storiche".

Lei è considerato un ‘renziano’ di ferro. È una descrizione in cui si riconosce? Come giudica la linea del Governo, specialmente in materia economica?

"Ho iniziato a far politica con Matteo. Ci conosciamo da 15 anni, eravamo un gruppo di sette ragazzi che si ritrovava il giovedì a pranzo per 'fare qualcosa', e qualcosa effettivamente è cambiato. C'è chi lo ha fatto nel piccolo e chi nel grande. Se sono uno Yes man? No, non mi ci ritrovo in questa definizione, certo però è riconosciuto dai più che il pugno duro ti fa ottenere risultati. Ci vuole tempo, come tutte le cose, nascere e subito volare è impossibile. Non è facile cambiare le cose, ma nel mio piccolo a Impruneta, Matteo nel meno piccolo a Roma, qualcosa stiamo facendo".

Qual è la prima cosa che chiederebbe a Matteo Renzi, da sindaco a premier?

"Altri soldi per la nuova scuola, manca una piccola percentuale di denari per fare tre nuovi plessi nel giro di pochi anni. Servono in tutto quattro milioni di euro e ci siamo dati come tempistica di realizzazione la fine del mandato nel 2018".

Manifestazioni e turismo: è stato già realizzato un quadro degli eventi? Altri si aggiungeranno a quelli classici?

"Qualcosa abbiamo messo in ponte con una programmazione ancora da definire. Si riparte il 29-30-31 maggio con la festa della terracotta, mentre il 19-20-21 giugno torna 'Sette soli sette lune', evento culturale di interesse mondiale, con presenze da Sudamerica, Africa ed Europa. A luglio avremo musica in strada tutti i fine settimana e i mercoledì le notte bianche. Non ci scordiamo il 9 e 10 maggio le iniziative per inaugurare la piazza di Tavarnuzze con tanti appuntamenti. Restano i classici come la Festa dell'Uva e la fiera di San Luca: quest'ultima dobbiamo riorganizzarla perché ci sono problemi di normative per le strutture da portare in piazza. La restrizione della norma del 2014 ha colpito i grandi concerti ma ha toccato anche feste e sagre. Entro l'estate andrà sciolto questo nodo".

Unione/fusioni dei Comuni: quanto Impruneta è toccata dal fenomeno e come si pone di fronte a le due ‘scuole di pensiero’?

"Ci stiamo muovendo non tanto come Unione o fusione ma con le funzioni associate. Abbiamo il segretario generale a metà con Bagno a Ripoli, come anche il dirigente dei settori scuola e sociale. Ci sono sempre più uffici che iniziano a lavorare insieme. Nel 2015 effettueremo altri passaggi a gestioni associate. Non c’è un muro verso il Chianti, anzi, sul sociosanitario una volta chiusa la Sds Sudest sono state create due subaree tra cui quella chiantigiana, in cui il confronto è costante e continuo. All'iniziativa sull'Imu eravamo presenti tutti i cinque sindaci di area con Baroncelli di Tavarnelle a rappresentarci a Roma. Ci stiamo muovendo insieme su tante iniziative. È difficile però, a mio avviso, mettere insieme gli uffici di sei Comuni sotto uno solo. Ben venga l'Unione tra Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle, Greve si sta confrontando con San Casciano in Val di Pesa, ci siamo anche noi e Bagno a Ripoli con le nostre sinergie e su alcuni progetti stiamo lavorando tutti e sei insieme. Personalmente la fusione non la vedo fattibile, le nostre sono realtà forti anche nel senso di coinvolgimento della popolazione. Poi se la legge lo imporrà faremo questi passaggi, ma come sindaco libero di scegliere non ho intenzione di fondermi. Allo stesso tempo ben venga ottimizzare le risorse, ma è una cosa già in atto e il confronto da questo punto di vista è continuo".

Molti dei sindaci dei comuni chiantigiani sono arrivati nel 2014, quindi quando Lei aveva già iniziato il mandato...

"Su questo voglio essere chiaro. Avendo fatto le primarie, vinto contro tutti e essendomi trovato a fare il sindaco da consigliere, la mia situazione è stata diversa dagli altri sindaci, che masticavano più di me la materia comunale facendo già gli assessori. Per cui il passaggio di consegne per loro è stato più facile. Il confronto con gli altri sindaci per me è di aiuto e stimolo sulle cose più difficoltose da comprendere".

È vero che le mancano quattro esami alla laurea?

"Sì, ho studiato architettura ma non ho concluso gli studi. Ho lavorato con contratti a tempo determinato a Gest e Retefer per la tramvia di Firenze, un po' al ristorante di famiglia, ho fatto vari lavori e ho studiato per geometra. Se farò questi esami? Vedremo, per ora l'impegno di sindaco non mi permette nemmeno di pensarci...".Tutte le notizie di Impruneta