Allegri, il timore di Cgil e lavoratrici: "Vogliono lasciare alla Dismi-Polaris di Spicchio solo una decina di persone". Cinquanta posti a rischio

Le lavoratrici della Polaris - Dismi 92 di Spicchio di vinci (foto gonews.it)


Nel video: Silvia Mozzorecchi della Filctem Cgil con Annamaria Spitaleri, Roberta Pasquali e Meri Ninci della Rsu.

Si sta per aprire una nuova vertenza alla Polaris Dismi 92, ex Allegri di Spicchio di Vinci. Sono arrabbiate e deluse le lavoratrici che oggi pomeriggio, venerdì 13 febbraio, hanno convocato una conferenza stampa alla Camera del Lavoro di Empoli, assieme alla referente locale della Filctem Cgil, Silvia Mozzorecchi. Attualmente nello stabilimento di Vinci lavorano 60 persone, di cui 45 in Cassa integrazione. L'azienda aveva assicurato che non ci sarebbero stati esuberi al termine del periodo di Cigs. Nei giorni scorsi, però,  sono stati annunciati almeno una cinquantina di licenziamenti e la conseguente riduzione del personale a 10-15 unità. "La nuova gestione coreana della LG ha fatto investimenti - ha spiegato la sindacalista - la Polaris andava bene, poi a fine 2014 è arrivata la crisi e la richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria, da novembre 2014 allo stesso mese del 2015". "Poi - aggiunge - è stato annunciato che dopo la Cigs ci saranno circa 50 esuberi quando, invece, ci avevano assicurato nessun licenziamento".

Ciò che irrita i lavoratori è che la proprietà avrebbe motivato gli esuberi alludendo a presunti "ritardi sulle consegne" o alla scarsa efficienza dei lavoratori: "Si sta cercando - spiega Mozzorecchi - di scaricare sui lavoratori gli errori dell'azienda.Più volte abbiamo contestato le scelte della dirigenza". Appunto "errori di gestione": secondo il sindacato, infatti, scelte sbagliate starebbero penalizzando un marchio conosciuto e stimato anche fuori dall'Italia. "Durante Pitti - spiega Mozzorecchi - abbiamo visto che il marchio è appetibile sotto tutti i punti di vista. Inoltre questi lavoratori hanno una media di 20-30 anni di servizio e hanno reso l'Allegri famosa nel mondo. Come si può dire che queste persone hanno improvvisamente 'dimenticato' il loro lavoro?". I sindacati quindi rigettano al mittente le accuse di scarsa professionalità: "Molte delle lavoratrici della Ex Allegri oggi sono in ruoli di prestigio in altre aziende, questo dimostra che la professionalità qui non è mai mancata. Se anche fosse questo il problema perchè non risolverlo con corsi di formazione obbligatoria?".

La situazione, secondo sindacati e lavoratori, è molto differente: il timore "è che la proprietà voglia lasciare la sede di Spicchio", e che "la testa dell'azienda venga spostata a Milano". Insomma si vuole trasferire altrove l'azienda e lasciare a Vinci solo il comparto commerciale. Il processo sarebbe già in corso. La produzione è già stata da tempo abbandonata dallo stabilimento di Vinci dove attualmente sono presenti solo gli uffici di progettazione e commercializzazione del prodotto, in contrasto con quello che era il piano industriale della nuova gestione che parlava di "riportare in Italia il 70% della produzione" e "mantenere le radici a Vinci". Insomma i sindacati temono la totale dismissione dello stabilimento a favore di quello di Milano. "Si inzia vendendo i macchinari, poi licenziando i lavoratori addetti alla produzione, poi assumendo addirittura personale che abita nel Nord Italia: il progetto a questo punto mi sembra chiaro". La Cgil attende di incontrare l'azienda, ma annuncia battaglia: "Non accetteremo i licenziamenti e non vogliamo che il marchio sia snaturato"    

Fonte: Giovanni Mennillo

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