
Il farmaco utilizzato per la profilassi non avrebbe superato il test d'efficacia, quindi potrebbe non funzionare. È quanto comunica l'Asl 11 di Empoli a pochi giorni dalla morte di Giovanni Locci, il tredicenne di Bassa colpito da una meningite fulminante lo scorso sabato.
L'Asl 11, secondo quanto riporta l'edizione odierna del Tirreno, avrebbe quindi richiamato 50 ragazzini considerati 'a rischio contagio' per una nuova somministrazione, in via precauzionale.
L'errore sarebbe stato riconosciuto dalla stessa azienda farmaceutica che produce il farmaco: secondo quanto si apprende, infatti, l'Asl 11 avrebbe ricevuto la comunicazione di un 'lotto' che potrebbe non funzionare. Di questo lotto farebbero parte anche le dosi somministrate a Cerreto Guidi, dove viveva il 13enne.
Il problema, secondo quanto si apprende, starebbe nel fatto che il farmaco non riesca a sciogliersi nello stomaco, impedendo l'assorbimento.
L'Asl 11 ha quindi deciso di somministrare nuovamente il farmaco, di altri lotti, a 50 soggetti considerati a forte rischio. L'azienda sanitaria precisa che il problema riguarderebbe solo i bambini, questo perché gli adulti avrebbero ricevuto un altro tipo di medicinale.
Intanto nelle prossime ore si potrà sapere a che ceppo appartiene la meningite che ha ucciso Giovanni: si attendono i risultati del laboratorio del Meyer di Firenze.
Il farmaco interessato è un antibiotico. Interessati solo alcuni lotti.
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