
"L'Amministrazione Penitenziaria e i vari enti locali - Comune e Beni Culturali -, continuano a dialogare sulla dismissione totale dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, e sull'acquisizione della struttura da parte della soprintenedenza per i beni archeologici, paesaggistici, storici, atistici e antropologici di Firenze, senza ascoltare le rappresentanze sindacali delle centinaia di lavoratori del Comparto Sicurezza, Ministeri e della Sanità che da anni operano presso quella struttura.
Sulla base dei pochi elementi di nostra conoscenza possiamo solo ipotizzare che il progetto di riconversione della struttura in Istituto Penitenziario ordinario, legato alla chiusura degli O.P.G., e alla revisione dei circuiti penitenziari proposto qualche anno fa dall'Amministrazione, è stato inopportunamente accantonato.
Se così è, come pare di capire, la chiusura totale della struttura rappresenta l'ennesimo paradosso di una vicenda all'italiana. Da un lato l'Amministrazione Penitenziaria, lo Stato, in ambito di spending review, sopprime servizi e strutture sul territorio che incidono pensantemente sulla sicurezza per i cittadini e crea disagio ai propri lavoratori e alle rispettive famiglie, e dall'altro sperpera danaro pubblico in misura e con modalità assolutamente deplorevoli.
Qualcuno dovrebbe spiegare alla cittadinanza, ai contribuenti – ai quali, siamo certi, poco importa dell'acquisizione della Villa e della sua trasformazione in sito turistico – , le ragioni di milioni di euro spesi per mettere a norma i reparti detentivi, le centinaia di migliaia di euro stanziati per altri lavori in corso d'opera e da iniziare a breve scadenza, rispetto ad una struttura che perderà la propria destinazione d'uso alla quale dal 1824 è preposta.
Nulla in contrario rispetto alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari prevista dal D.P.C.M. del 2008, ma riteniamo che la Villa Medicea di Montelupo Fiorentino, possa continuare ad essere utilizzata come struttura penitenziaria, così come previsto e condiviso nel progetto iniziale dell'Amministrazione, che non preclude la caratteristica di “attrattiva turisitica” – come già avveniva, con visite guidate e programmate –, di sicuro benificio per l'intera collettività.
Nelle more dell'auspicabile coinvolgimento e confronto con l'Amministrazione centrale e periferica, il C.N.P.P. ( Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria) dichiara lo stato di agitazione del personale e annuncia a breve scadenza più incisive manifestazioni di protesta".
Cnpp Toscana
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