Chiusura degli uffici postali, i Cobas propongono la mobilitazione popolare

foto d'archivio

La privatizzazione di Poste spa, che è in corso e si sta concludendo con la cessione del 40% delle azioni da parte del ministero del Tesoro

Poste italiane,  in questo modo non avrà piu' l'obbligo di erogare un servizio universale, nel silenzio avviene la riduzione dei centri di distribuzione (circa il 60%) e del personale destinato al recapito delle lettere (circa il 60%) e una centralizzazione degli  impianti di smistamento automatizzati e manuali su tutto il territorio nazionale.

Nuova ondata di uffici postali chiusi (o con riduzione di orario) in Toscana, continua la strategia di smantellamento della funzione sociale di poste italiane, i servizi postali saranno garantiti la dove sono remunerativi e smantellati o a carico della collettività nei territori dove la redditività non è considerata adeguata. Si tratta dei piccoli uffici postali dei paesi, spesso di montagna, ma comunque molti utili ai cittadini, soprattutto agli anziani. La chiusura totale dovrebbe riguardare una sessantina di sportelli e la riduzione di orario (settimanale o, in alcuni casi, per alcuni mesi dell’anno) di oltre una trentina. Il piano dovrebbe andare a regime a breve: in questi giorni l’azienda comunicherà le decisioni ai sindaci

E' piu' che mai una mobilitazione popolare in difesa degli uffici postali anche in provincia di Pisa.

Privatizzazione è sinonimo di riduzione dei servizi e di aumento del loro costo.

Gli uffici postali coinvolti in Provincia di Pisa:

Chiusure - Ponteginori; San Giovanni alla Vena; Castelmaggiore; Uliveto Terme; Treggiaia; Corazzano; Ghizzano di Peccioli; Legoli; Luciana; Marti; Soiana.
Riduzione di orario - Montecatini Val di Cecina; Monteverdi Marittimo; Orciano Pisano; Capanne.

Cobas pubblico impiego Pisa

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