Mercoledì pomeriggio si è riunito a distanza di pochi giorni dalla seduta precedente il L.O.D.E. l’organismo ottimale di esercizio che riunisce tutti i Comuni della Provincia di Livorno e che ha il compito di definire le linee politiche di Casalp la società che gestisce il patrimonio di edilizia pubblica nel nostro territorio. All’ordine del giorno un punto tra tutti l’ufficializzazione del Consiglio di Amministrazione posto alla guida di Casalp. A seguito di numerosi incontri, sollecitazioni, passaggi talvolta sofferti e faticosi si è giunti prima alla nomina del Presidente poi alla scelta dei membri del consiglio: due in rappresentanza di Livorno e del suo hinterland (nello specifico Collesalvetti e l’Isola di Capraia), uno in rappresentanza della Val di Cornia e dell’Isola d’Elba ed uno per la bassa Val di Cecina. Mentre negli ultimi due casi per la definizione dei nominativi si è passati attraverso una discussione e condivisione, ciò non è accaduto per la scelta dei due membri espressione del territorio livornese che il Comune Capoluogo ha voluto scegliere in completa autonomia. Dopo scontri e forti sollecitazioni da parte di tutti i Comuni della Provincia l’Assessore Dijmgini si è detta “disponibile ad avviare un processo di condivisione su almeno uno dei due nominativi con il Comune di Collesalvetti”. Oggi però la frattura tra Livorno e provincia è stata netta.
“E’ inammissibile che l’appartenenza ad un partito politico, qualunque esso sia, pregiudichi la possibilità di poter ricoprire un incarico o un ruolo per cui si ravvisino nel soggetto le caratteristiche di competenza e professionalità richieste dallo statuto che sono moralità, competenza, assenza di conflitti di interesse”. Di questo si parla. L’Assessore Dijmgini ha rifiutato di prendere in considerazione la proposta di nominativo per il cda avanzata da Collesalvetti perché tale soggetto possedeva la tessera del PD. “Per ragioni di discontinuità rispetto al passato” così l’Assessore di Livorno ha motivato la presa di posizione del suo Sindaco. “Un’affermazione grave e pericolosa – dichiarano gli Assessori della Provincia - che all’indomani della Giornata della memoria ci costringe ancora di più e con più attenzione a riflettere su quanto l’elemento pregiudiziale e discriminatorio abbia scritto le pagine più bieche e oscure della nostra storia”. “Nel vano tentativo di non ingessare l’attività di Casalp, senza però venire meno o ignorare i gravi segnali di intolleranza politica e istituzionale che si sono manifestati oggi, abbiamo proposto di convocare l’Assemblea dei Sindaci prima di giungere a votazione così da sciogliere il nodo politico che ad oggi non può più essere rimandato. Nonostante la nostra ripetuta richiesta abbiamo assistito all’ennesima prova di forza che il Comune di Livorno ha voluto imporre tornando a parlare di numeri e percentuali, decidendo di ignorare il dissenso politico di tutti gli altri Comuni e approvando, da solo, la composizione del CDA di Casalp. Un atto di arroganza politica che manca del rispetto istituzionale le Amministrazioni Pubbliche che, come Livorno, sono all’interno del L.O.D.E. per rappresentare i propri cittadini e le loro esigenze.
Un atto per altro la cui validità è in corso di accertamento visto che da statuto il L.O.D.E. approva con maggioranza dei 2/3, maggioranza che il Comune di Livorno da solo non raggiunge e che si somma alla delibera di Luglio anch'essa votata dal solo Comune di Livorno, che abbiamo deciso di mandare avanti per non ostacolare i lavori del LODE e di conseguenza di Casalp, certi che ci sarebbero stati punti di accordo e condivisione durante il percorso. “Il disarmante e preoccupante episodio di oggi, l’esclusione dalla vita pubblica per l’appartenenza ad un partito politico, ci amareggia e ci interroga. Ricordiamo al Comune di Livorno che la Costituzione della Repubblica Italiana, Titolo IV, art. 49 così recita: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. “Chiediamo al Sindaco Nogarin se questa è la discontinuità che cerca? E’ sufficiente non essere del PD per essere capaci di svolgere un dato ruolo o incarico? Se le affermazioni del suo Assessore alle politiche sociali sono, come lei stessa sostiene, condivise da lei Sindaco Nogarin, si apre oggi una grave frattura tra il suo Comune ed il resto della provincia che va ben oltre la dialettica all’interno del L.O.D.E. e che danneggia e vanifica non soltanto il lavoro di tutti noi Amministrazioni, ma rallenta e mette a repentaglio la soddisfazione delle esigenze dei cittadini che siamo chiamati a rappresentare”.
Fonte: Comune di Campiglia Marittima - Ufficio Stampa
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