Gli scatti di Lorenzo Cini raccontano il campo di Terezin, all’Oratorio di San Carlo

Il Campo di Terezin negli scatti di Lorenzo Cini
Il Campo di Terezin negli scatti di Lorenzo Cini

Il Campo di Terezin negli scatti di Lorenzo Cini

Sembra praticamente di esserci, e aiuta a cogliere la dimensione emozionale di una visita ai campi di sterminio, dove morirono milioni di persone. Questo l’obiettivo degli scatti di Lorenzo Cini, che ha rivolto la sua attenzione al campo di concentramento di Terezin (Repubblica Ceca), tristemente noto per aver accolto al suo interno migliaia di bambini (15.000 secondo le stime), la maggior parte dei quali sarebbe morto in seguito ad Auschwitz. Proprio ai bambini si richiama idealmente il titolo della mostra “Sono stato bambino tre anni fa. Allora sognavo altri mondi”, che sarà inaugurata all’Oratorio di San Carlo (via Testaferrata) martedì 27 gennaio 2015, alle ore 10.30, in occasione della “Giornata della memoria”. All’inaugurazione, oltre all’autore, interverranno l’Assessore alla Scuola, Marco Cappellini, e l’Assessore alla Cultura, Claudia Centi.

Prevista la partecipazione di una consistente delegazione di alunni e studenti delle scuole di Castelfiorentino. Promossa dall’ANPI in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Castelfirentino e del Museo Be.Go., la mostra presenta 48 immagini in bianco e nero (formato 35X50), per meglio raffigurare il contesto e le condizioni di vita dei deportati, le loro sofferenze, le loro indescrivibili privazioni. Lorenzo Cini ha avuto modo di visitare per ben tre volte il campo di Terezin, luogo meno conosciuto rispetto a Mauthausen, Gusen e Auschwitz; ma è proprio da questa minore notorietà che ha tratto il convincimento di raccontare con la sua macchina fotografica le esperienze e le piccole storie di questo campo, anche per richiamare l’attenzione dell’ampiezza dell’universo concentrazionario nazista.

“L’idea di questa mostra – sottolinea Lorenzo Cini - è nata dalla necessità di offrire la possibilità a tutti di vedere con i propri occhi quello che è accaduto. Il ricordo del passato attraverso un’immagine è molto diverso, e spesso più efficace, da quello che si può ricavare da un testo scritto. Di qui l’ipotesi di realizzare un reportage fotografico su un luogo meno conosciuto, ma che si distinse purtroppo per l’elevato tasso di mortalità dei bambini”. La mostra rimarrà aperta fino all’8 febbraio con il seguente orario: dal lunedì al venerdì ore 9.00-13.00 più anche i pomeriggi del martedì e giovedì ore 16.00-19.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-12.00 e 16.00-19.30 (mercoledì chiuso).

 

Fonte: Comune di Castelfiorentino - Ufficio Stampa

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