
Auguriiiii!!!! Buon anno nuovo, buon 2016!!!! Refuso? No no: è la Asl 8 che è avanti avanti, tanto che per certe prestazioni già dal dicembre scorso ha fioccato il calendario 2015 nel cestino e dà gli appuntamenti direttamente proprio al 2016. E’ successo a una signora di San Giovanni Valdarno che, dovendo effettuare una ecografia al seno, ai primi di dicembre si è recata all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia dove l’appuntamento gliel’hanno fissato, sì, ma per il 21 gennaio 2016. Un anno preciso preciso. Solo che: chi mai l’avrebbe pensato? Difficile che ci arrivi la fantasia. Tanto che la signora, all’epoca, se ne tornò via gongolante perché convinta che il gennaio in questione fosse questo qui. Ieri dunque, bardata di tutto punto si è presentata a fare l’eco. Ma non la chiamavano. Non era in lista. Ed ecco la scoperta: il gennaio era quello dell’anno venturo, il 2016! Dopo un momento di disorientamento spazio-temporale, la signora e suo marito hanno firmato i moduli per riavere indietro il ticket e annullare la prenotazione così lontana. Usciti dall’ospedale hanno sentito un privato e domani, per poco prezzo in più, la signora farà il suo controllo al seno. Poi però il marito ha acceso il pc e ha scritto per segnalare tutto al Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI).
E’ proprio lui, oggi, che torna a denunciare uno stato di erogazione del servizio poco conforme col diritto alla salute: «Al paziente serve ormai un’agenda con calendario perpetuo», ironizza Mugnai. «Anche perché se poi si dovesse scordare l’appuntamento fissato in così lungo termine non presentandosi e senza disdire – prosegue – poi finirebbe per essere addirittura sanzionato. E’ pazzesco. Assurdo. Più che un servizio, questo è il suo opposto».
Glielo scrive a chiare note anche il paziente valdarnese: «Sono ben 365 giorni di attesa – sottolinea nella sua email – ed è evidente che mi rivolgerò a una struttura privata che già domani effettuerà l’esame». Il paziente è sbigottito: «Ma è davvero così complicato far funzionare il sistema in modo che i tempi d’attesa siano ridotti al ragionevole?», scrive sommesso. Risponde Mugnai, la cui casella di posta elettronica negli anni par diventata la posta del cuore: «No che non lo sarebbe. Sarebbe bastato tagliare gli apparati quando si era in tempo, e non ora con questa riforma raffazzonata a fine legislatura, e riversare il risparmio ottenuto dal taglio alle burocrazie dritto nel servizio sanitario propriamente detto, riattivando il circuito virtuoso che avrebbe presto compresso in dimensioni ragionevoli prima di tutto proprio le liste d’attesa». Ma ci sarà davvero, da parte delle Asl, l’interesse ad abbatterle? «Se io fossi un’azienda sanitaria – empatizza Mugnai – sarei sempre a combattere all’ultimo spicciolo per far quadrare i bilanci senza toccare le poltrone. Chi me lo farebbe fare di rinunciare a liste d’attesa che mi dirottano una bella quota sull’attività libero professionale, per me azienda ben più remunerativa di quella ordinaria?» Dunque: buon 2016!
Fonte: Ufficio Stampa
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