
Un silenzio assordante e attonito ha accompagnato il primo giorno del viaggio della memoria 2015.
La giornata è stata infatti molto intensa: la delegazione di 700 toscani, composta principalmente da studenti degli istituti superiori della regione e da universitari dei tre atenei hanno visto e toccato con mano quello che finora avevano letto solo sui libri.
Dopo il lungo viaggio in treno la delegazione è stata trasferita al campo di Auschwitz-Birkenau.
Da lì, accompagnati dalle guide, è iniziato il viaggio vero e proprio.
Abbiamo iniziato con il settore riservato alle donne del campo: dove dormivano, i lavatoi e le tristemente note camere a gas, distrutte dai tedeschi per nascondere le tracce dell’orrore pochi giorni prima della liberazione del lager.
Ad accompagnare i racconti della guida due sopravvissute: Anna e Tatiana Bucci, arrivate al campo nel marzo del 1944, quando avevano 4 e 6 anni.
Anna e Tatiana hanno ricordato, proprio dove si pensa che sorgesse la loro baracca, quello che ricordano dei loro dieci mesi di permanenza. Le due sorelle avevano superato l’orrenda selezione del campo, che inviava i bambini direttamente alla morte, perché scambiate per gemelle.
Il loro destino non sarebbe stato comunque più roseo, secondo il piano nazista: i gemelli erano infatti utilizzati per gli esperimenti.
“Non sapevamo perché ci trovavamo lì –hanno ricordato – ma ci rendevamo conto che quando arrivavano degli uomini con una camice bianco a prendere qualcuno di noi, questi non facevano più ritorno. Per molti anni ho avuto paura dei medici e per curarmi anche uscita di qui è sempre stato un problema”.
“Ogni tanto la nostra mamma – proseguono – veniva a trovarci ma non abbiamo mai saputo se veniva autorizzata o se metteva in pericolo la sua vita per salutarci. Uscite dal campo non ne abbiamo mai parlato”.
Alla domanda: perché trovate ancora il coraggio di tornare qui a raccontare la vostra esperienza le due sorelle non hanno dubbi. “Per i ragazzi”, rispondono.
Il giro nel campo è poi proseguito con la zona in cui, appena arrivati, i prigionieri venivano tatuati e dove facevano la doccia.
Visitata anche la zona di smistamento degli oggetti dei prigionieri, dove la mamma delle sorelle Bucci era stata durante la permanenza nel campo.
Al termine della visita si è messo in marcia il corteo.
- (foto gonews.it)
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- Ugo Caffz con le sorelle Bucci (foto gonews.it)
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a.p.
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