Omicidio di Stabbia, ascoltato il ferito. Indagini a 360 gradi, il collegamento con i fatti di Pontedera è plausibile

I carabinieri a Stabbia (foto gonews.it)

Proseguono senza sosta e a 360 gradi le indagini relative all'uccisione ieri, giovedì 1° gennaio, di Noureddine Marzouki, marocchino 47enne di Treviso, all'esterno del locale Club Aljawhara di via della Repubblica a Stabbia di Cerreto Guidi, dove si stava tenendo una festa per il primo giorno dell'anno. A condurle oltre ai carabinieri della Compagnia di Empoli ci sono anche quelli del reparto operativo provinciale e la Scientifica.

Poco o nulla trapela dal lavoro degli inquirenti. Al momento sembra verosimile il collegamento con l'episodio di Pontedera, dove al pronto soccorso si sono presentati due giovani, sempre marocchini, per farsi medicare da ferite da taglio, e poi se ne sono andati. I militari della Compagnia della Valdera stanno infatti collaborando con i colleghi empolesi al fine di raccogliere quante più informazioni possibile sull'accaduto.

Nel frattempo gli inquirenti hanno ascoltato il 35enne, N.L. le iniziali, rimasto ferito nella rissa e portato in ospedale a Empoli.
L'uomo resta tuttora ricoverato nel nosocomio e non sembra però aver fornito grosso materiale di indagine ai carabinieri. Su di lui non sono stati presi provvedimenti giudiziari, al momento infatti risulta solo una vittima della situazione.

Sul posto i militari della scientifica, in azione ieri, non avrebbero trovato armi da taglio Si presume dunque che durante la sanguinosa rissa, sui cui motivi ancora è tutto da chiarire, siano state utilizzate delle bottiglie rotte ma non coltelli.

La salma di Noureddine Marzouki intanto si trova nel reparto di medicina legale dell'ospedale fiorentino di Careggi, a disposizione del magistrato Giuseppina Mione, il quale ha disposto l'esame autoptico in modo da poter scoprire ulteriori elementi utili alle indagini.

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