
Il Presidente De Cesaris, prima di introdurre i lavori, ha letto il messaggio augurale del Sen Cesare Cursi,Presidente dell’Osservatorio Sanità e Salute, che nell’augurare buon lavoro, ha voluto fare presente che il nuovo codice deontologico è parte dello sforzo che la classe medica sta facendo per restare al passo coi tempi. Nel nuovo codice sono presenti infatti nuovi capitoli: Medicina militare, medicina potenziativa, telemedicina che abbisognano di una prima normazione almeno a livello di codice deontologico.
Ha poi dato la parola al Governatore della Misericordia, Avv Pierluigi Ciari, che ha sottolineato le difficoltà che gli Avvocati,come i Medici, hanno incontrato nella stesura del loro codice deontologico.Oggi la Società è cambiata ed anche un regolamento vede lo scontro di molti interessi, seppur legittimi,che rispecchiano la complessità della società moderna.
De Cesaris,introducendo i lavori, ha sottolineato come il precedente codice ha avuto stranamente una vita più breve rispetto ai prevedenti,pur non contenendo grossissime variazioni. Certamente però,anche se le variazioni sembrano minime, in pratica contengono variazioni importanti che finiscono per fare entrare nella professione medica altre professioni con risultati non sempre soddisfacenti.
Aldo Pagni, in quanto componente della commissione per la stesura del nuovo codice, ha rivelato le enormi difficoltà che hanno caratterizzato la stesura di questo codice. Le stesure si sono succedute le une alle altre, sono state rivisitate con grande fatica ed alla fine la stesura approvata dalla maggioranza degli Ordini provinciali dei medici, non è risultata soddisfacente, neanche a chi l’ha approvato.
Maria Nincheri, Presidente regionale dei Medici Cattolici, ha voluto mettere in luce le tematiche sulle quali i Medici Cattolici si sono impegnati per migliorare la prima stesura del nuovo codice.
In particolare ha sottolineato i pericoli che possono derivare dalla applicazione di questo codice in tema di eutanasia, aborto, manipolazione genetica, procreazione medicalmente assistita dichiarazione anticipata di trattamento.
Stefano Giannoni, Responsabile della UO di Terapia Antalgica del nostro Ospedale, ha esposto le grandi difficoltà che caratterizzano la professione medica. Oggi, di fronte ai cambiamenti della Società, il Medico è solo a confrontarsi con Colleghi,altri professionisti della Salute, Politici,
Amministratori, Avvocati, Magistrati. Questo ha provocato una modifica sostanziale dell’attività del Medico ed ha inciso profondamente sulla sua professionalità e sulle sue responsabilità che apparentemente sono aumentate ma, in effetti, sono state svuotate dalla influenza delle modifiche dell’attività professionale. Il nuovo codice deontologico,in definitiva, non riesce a migliorare la situazione e quindi bisognerà ripensarlo,però su nuove basi.
Renato Colombai, Direttore Sanitario della USL 11, ha concordato che i disagi della professione medica sono reali, ma sono collegati anche alla visione individualistica che ha caratterizzato da sempre la professione medica. Oggi si affacciano altre professionalità che hanno la stessa dignità di quella medica ed il medico deve fare uno sforzo per collaborare con queste professioni, pur mantenendo il proprio ruolo. Ha fatto inoltre cenno alla necessità di valutare attentamente,nella professione, il lato finanziario dell’attività che,se non controllato, potrà portare ad una grave crisi della sanità.
Fonte: Ufficio Stampa
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