I mille volti di Eva in scena al Teatro Puccini di Firenze

Rita Pelusio Eva diario di una costola

Otto donne in una. Rita Pelusio le mette in scena in Eva diario di una costola, monologo ispirato, anche se solo vagamente, al diario di Adamo ed Eva di Mark Twain. L’attrice, milanese di origini salentine e vincitrice nel 2006 del Premio Massimo Troisi, è nota per partecipazioni a trasmissioni satiriche radiofoniche e tv oltre che per il suo talento nel cabaret. Collaborando alla scrittura di questo memorabile spettacolo è riuscita a donargli carattere ed ironia come è suo solito e a dare corpo a un testo che parla del mondo femminile attraverso una galleria di personaggi che, pur dicendo cose serissime, hanno sempre qualcosa di comico. La protagonista, insomma, ci racconta con occhio disincantato le donne del nostro tempo e le loro incertezze. Perché non sempre la strada che sembra la più naturale da seguire poi è anche quella che realmente risulta portatrice di felicità. Da qui il millenario dubbio. Seguire le regole o disobbedire? Essere libere o costrette nelle catene di una società ipocrita e contraddittoria che ci vuole tutte uguali e omologate a modelli femminili improbabili?
Così,  vestita quasi di niente, Rita Pelusio riesce a far risultare tutti i suoi personaggi diversi ed attuali dal primo all’ultimo. Una parrucca per connotarli e attribuire loro carattere, e un registro vocale cucito su misura come una seconda pelle per ognuna delle sue prime donne. Inflessioni dialettali, doppi sensi, metafore, tic e movenze curate alla perfezione, ci portano continuamente al presente, facendoci riconoscere nei personaggi una qualunque delle persone che incontriamo ogni giorno per strada. Perché la storia di Eva non è poi così vecchia come si potrebbe pensare. O così inusuale. Ogni giorno siamo sottoposti a mille scelte. Non sempre facili. Come quella che conferisce senso a tutta l’opera: accettare le regole o disobbedire restando fedeli al proprio io? Essere schiavi del paradiso o avere il coraggio di abbandonarlo?

Teatro Puccini - Eva diario di una costola

Teatro Puccini - Eva diario di una costola

E intanto, a fare da sfondo alle varie Eva, sul maxy schermo le pagine del diario satirico scorrono scanzonate, introducendo i personaggi interpretati con grande versatilità dalla Pelusio con l’aiuto delle eclettiche parrucche di Roberta Spegne, anche loro grandi protagoniste della scena. Così, ci vengono presentate, passando attraverso i loro scritti, un’adolescente inquieta che non riesce a  trovare la propria identità in una famiglia moderna dove tutto è ammesso fuorché la ribellione. Una donna di casa perfetta, almeno all’apparenza, schiacciata da ideali di perfezione stereotipati al massimo. Una critica d’arte omosessuale che, suo malgrado, dovrà rendersi conto che tutto il mondo è paese e che sfuggire al pregiudizio non è facile anche se ci si sposta a migliaia di chilometri da casa. Una suora in crisi mistica che rifiuta l’omertà e affronta con onestà la vita di tutti i giorni senza nascondersi dietro ai dettami della religione. Una femminista in dolce attesa disperata all’idea di un figlio maschio. Una manager votata al lavoro che perde tutto quel che di importante c’è nella vita, schiava di futilità e lontana dagli affetti. Un’anziana innamorata che, solo in virtù del dato anagrafico, sembra non essere più padrona della propria vita e, soprattutto, del proprio cuore. E, per finire, una prostituta psicologa e una valletta sciocca. Forse i due personaggi meno riusciti di tutto lo spettacolo.

Eva - Diario di una costola

Un interrogativo chiude questo gioco clownesco, incentrato con ironia sulla trasgressione, di cui la mela è tradizionalmente il simbolo.  <<Cosa succederà dopo?>>  Perché nonostante i secoli, Eva, la parola fine non l’ha ancora scritta…

Giusi Alessandra Vaccaro

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