Indagine di Confcommercio: "Il 60% dei clienti di Vetrina toscana è italiano"

Prodotti tipici toscani

“La maggioranza dei ristoranti che hanno risposto all’indagine dichiara una classe di spesa tra i 20 e i 40 euro (bevande escluse) e una fascia di clientela prevalente tra i 30 e i 50 anni. Si tratta di una rete di ristoranti della tradizione con una particolare attenzione alla qualità della filiera e dell’offerta di piatti toscani, ma una offerta che riesce comunque a attirare categorie di persone molto ampie, senza particolare distinzione sociale”. Franco Marinoni, direttore generale Confcommercio Toscana, parla dei risultati dell’indagine condotta dalla struttura regionale Confcommercio per conto di Fipe Confcommercio e con il sostegno dell’Ente Bilaterale del Turismo Toscana. “Abbiamo voluto sondare le percezioni dei nostri ristoratori aderenti alla rete Vetrina Toscana - il programma di Regione Toscana che valorizza le produzioni regionali di qualità, la filiera corta e i piatti della tradizione locale – ma soprattutto capire quali sono le caratteristiche della clientela, visto che il turismo enogastronomico è ancora di nicchia, e lascia quindi scoperto un più ampio “pubblico” di turisti, predilige le destinazioni non classiche e le stagioni meno frequentate, e ha quindi grandissime potenzialità di sviluppo”.
Il mercato enogastronomico tratteggiato nell’indagine è un mercato con forte presenza di clientela italiana (60%), e con il restante 40% suddiviso in turismo inglese (9%), tedesco (8%), francese (5,5%), americano (4,90) e Bric (4,64). Se stupisce la stragrande prevalenza di italiani, si nota anche una crescente attenzione ai ristoranti della tradizione da parte del turismo straniero. Tra i mercati emergenti (Bric) circa il 3% è rappresentato dai russi, che confermano la tendenza e la rilevanza di questi paesi nel mercato turistico regionale.
Turisti e coppie sono i cluster di clientela più presenti nei ristoranti degli intervistati, mentre le famiglie rappresentano un campione minoritario.
“La nostra ristorazione, apprezzata in tutto il mondo – commenta Aldo Cursano, presidente regionale e vicario nazionale Fipe Confcommercio – e mostra una particolare attenzione alle esigenze del cliente del XXI secolo. Si nota infatti che molti ristoratori (49%) adottano strategie di marketing a prezzo preordinato – siano questi menu degustazione o legati a un evento – e comincia a comparire una maggior attenzione ai nuovi trend dell’alimentazione come il menu per vegetariani (31,50%) e i menu per le intolleranze al glutine (35%). I dati mostrano d’altra parte una presenza molto contenuta delle famiglie. Potrebbe essere un territorio da esplorare, per esempio con l’offerta di menu per bambini, che dall’indagine risulta molto rara”.
I turisti stranieri che frequentano Vetrina Toscana, nonostante la proposta di menu predefiniti, privilegiano però il menu alla carta, confermando che i frequentatori dei ristoranti della rete hanno una certa consapevolezza in ambito enogastronomico, non cedendo alle lusinghe del menu turistico.
Federico Pieragnoli, presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo Toscano: “Questo questionario offre uno spaccato delle esigenze dei ristoranti di qualità, che per l’Ente Bilaterale è particolarmente rilevante nelle sue componenti che riguardano l’occupazione e l’assistenza alle imprese turistiche. Un esempio è la forte richiesta di camerieri che abbiano conoscenza delle lingue straniere, il che conferma le nostre analisi in materia. Emerge che oltre il 22% del campione troverebbe utile avere all’interno della propria struttura una persona altamente qualificata come il sommelier per intercettare soprattutto la clientela americana che da questa indagine risulta particolarmente attenta alla cultura del vino”.

I dati sono stati presentati a Vetrina Toscana Lab - Comunicare il gusto – organizzato da Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana.
L’indagine è stata realizzata da Fipe Confcommercio Toscana con il sostegno dell’Ente Bilaterale del Turismo Toscano, l’associazione che raccoglie le organizzazioni imprenditoriali del turismo del sistema Confcommercio (Federalberghi, Fipe, Faita, ResCasa, Fiavet) e i sindacati dei lavoratori a cui fanno riferimento oltre 15.000 aziende e circa 43.000 lavoratori del turismo.

L'indagine completa

Fonte: Confcommercio Toscana - ufficio stampa

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