
Era nel piano originale e non era mai stata esclusa. Il Comitato Promotore della Banca Popolare di Prato nei giorni scorsi ha presentato alla Consob la richiesta per ottenere una proroga sull’arco temporale massimo concesso dall’Ente per effettuare la raccolta del capitale sociale, ossia un anno. La deadline è prevista per il 24 novembre (lunedì prossimo), ma il Comitato Promotore è oltremodo fiducioso che la Consob concederà sei mesi in più per portare a termine il lavoro, permettendo agli interessati di poter acquistare una o più quote della costituenda azienda di credito fino al 20 maggio del 2015.
La risposta della Consob dovrebbe arrivare a breve e ci sono ottime possibilità che sia positiva per alcune oggettive ragioni. Quando il progetto della Banca di Prato prese forma, nell’aprile del 2011, la normativa prevedeva che, per costituire un istituto di credito di natura popolare, occorresse un capitale minimo di 6 milioni di euro. Le regole sono state cambiate dalla Banca d’Italia in corso d’opera, spostando la soglia minima per aprire uno sportello a 10 milioni di euro. Il Comitato Promotore della BpdP è ormai prossimo al conseguimento del traguardo “originale” e, sebbene non sia più bastevole, la Consob sembra orientata a valutare positivamente il parziale successo dell’iniziativa e a concedere altro tempo per concludere l’operazione.
Il Comitato, inoltre, ha chiesto solo sei mesi di proroga, non un anno come quasi tutte le altre startup bancarie in fase di costituzione. Negli ultimi anni solamente pochissime iniziative simili a quella della BpdP, banche popolari o di credito cooperativo, sono state capaci di conseguire il capitale minimo nel giro di 365 giorni. In genere sono stati domandati altri 12 mesi di proroga. I promotori pratesi, invece, hanno richiesto soltanto altri 180 giorni. Un aspetto che, indubbiamente, sarà visto di buon occhio dalla Consob. L’Ente, inoltre, ha già riconosciuto che il progetto Banca di Prato è stato in grado di conseguire, in brevissimo tempo, l’altro obiettivo minimo previsto dalla normativa, vale a dire avere almeno 200 soci sottoscrittori. Attualmente ha aderito alla Banca di Prato un numero di persone, fisiche e giuridiche, ben superiore a quello richiesto dal regolamento per la costituzione di un istituto di credito di natura popolare.
Non è dato sapere quanto influenzerà la decisione della Consob in merito alla proroga, invece, un’anomalia tutta pratese, evidenziata anche da alcuni noti esperti in materia di credito, ossia che questa startup bancaria è l’unica, tra quelle in fase di costituzione (es. Parma, L’Aquila e Biella), ha non aver ricevuto il pieno sostegno di tutte le associazioni di rappresentanza e gli ordini professionali del territorio. Fatto strano che, non è da escludere, la Consob valuterà con grande attenzione. Il canale di dialogo con le associazioni datoriali, gli ordini professionali, i comitati cittadini e le parti sociali è sempre molto attivo: un buon numero di questi soggetti ha già aderito. Quindi il Comitato Promotore si augura che, presentando i dati aggiornati e ottenuta la proroga da parte della Consob, tutte le organizzazioni cittadine, nessuna esclusa, si stringa attorno al progetto e fornisca il proprio endorsement.
Il Comitato Promotore della Popolare di Prato è molto fiducioso, non solo sul via libera della Consob, ma anche sulla riuscita dell’iniziativa nel suo complesso, tant’è che è alla ricerca di una sede per il primo sportello della futura banca. Le ipotesi al vaglio sono due: un edificio di prestigio per rivalutare il centro storico, oppure una fabbrica dismessa, simbolo della gloriosa storia cittadina. Come si evince dal sito web della BpdP, chiunque sia interessato, a patto disponga di un edificio di non meno di 500mq (e max 700mq), può mettersi in contatto con il Comitato, inviando una mail con le necessarie informazioni (condizioni dello stabile, dimensioni, località, recapiti) a bancadiprato@bancadiprato.it.
Fonte: Ufficio Stampa
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