
Nella seconda giornata del Pisa Book Festival si è svolto il secondo incontro con la scrittrice Dacia Maraini, madrina dell’edizione di quest’anno, per parlare del suo ultimo libro Chiara d’Assisi. Elogio della disubbidienza (Rizzoli) con i giornalisti del quotidiano La Repubblica Laura Montanari e Fabio Galati. Prima però Dacia Maraini ha voluto lanciare un appello per la riapertura della biblioteca universitaria che si trova all’interno del palazzo della Sapienza di Pisa e che è ancora chiusa a due anni e mezzo di distanza dal terremoto dell’Emilia. “La città, gli studenti hanno bisogno della biblioteca – afferma Dacia Maraini – Per questo voglio rivolgere un appello a tutti i pisani: difendete la vostra biblioteca”. La scrittrice fiorentina ha a cuore anche le sorti della Certosa di Calci e ha firmato il censimento dei “Luoghi del cuore” del FAI.
La dodicesima edizione della fiera dell’editoria indipendente ospita il Grande Nord e tra gli scrittori presenti sabato al festival c’è stato lo scrittore danese Morten Brask, laureato in cinema, giornalista per le maggiori testate danesi, autore di saggi e reportage di viaggio. Brask ha presentato il suo libro La vita perfetta di William Sidis (Iperborea). Vissuto tra New York e Boston nella prima metà del novecento, figlio di immigrati ucraini di origini ebraiche, William Sidis è stato non solo un bambino prodigio, ma una delle menti più eccelse di ogni tempo, con il quoziente intellettivo più alto mai misurato. Come può un simile talento, che avrebbe dovuto contribuire come nessun altro al progresso del sapere umano, sparire senza lasciare traccia nella storia? L’autore, durante l’incontro curato dal liceo scientifico Dini e dall’istituto Fascetti di Pisa con il contributo del professor Bruno Berni, docente di letteratura danese all’Università di Pisa, ha raccontato di come gli sia capitato di leggere di questo personaggio quasi per caso su una rivista mentre era in palestra. E di come, da perfetto storico qual è, si sia messo sulle sue tracce fino a comporre un libro molto affascinante, riscritto addirittura dieci volte prima di consegnarlo alla casa editrice.
Lo scrittore svedese e velista Björn Larsson ha presentato il suo libro Diario di bordo di uno scrittore (Iperborea) insieme ai giornalisti del quotidiano La Repubblica Laura Montanari e Fabio Galati. Larsson è docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista. E’ uno degli autori svedesi più noti anche in Italia grazie al successo del libro La vera storia del pirata Long John Silver.
Il pubblico del Pisa Book Festival è potuto entrare in contatto con la poesia di Morten Sondergaard, poeta, scrittore, traduttore e musicista danese. Erano presenti anche il docente di letteratura danese dell’Università di Pisa e traduttore di fama internazionale Bruno Berni e il poeta Paolo Febbraro. Sondergaard ha vissuto per diversi anni a Vinci e a Pietrasanta e ha avuto un’importante e lunga collaborazione con il professor Berni. Sono state lette alcune poesie tratte dal libro A Vinci, dopo. Gli alberi hanno ragione. Blog (Del Vecchio Editore), prima in danese dall’autore e poi in italiano dal professor Berni. I componimenti sono stati ispirati dai paesaggi toscani.
Tra gli incontri della seconda giornata del Pisa Book Festival c’è stata la presentazione del primo libro tradotto in italiano dello scrittore siriano Nihad Sirees. Si tratta del volume Il silenzio e il tumulto (Il Sirente). Sirees è un romanziere e sceneggiatore siriano di Aleppo, che dal 2012 si è trasferito all’estero a causa della situazione politica del suo paese. Il libro Il silenzio e il tumulto è stato pubblicato per la prima volta in Libano nel 2004. Censurato in Siria, è stato tradotto in tedesco, francese e inglese. Nel 2013 ha ricevuto il Premio Pen Writing in translation.
Al Repubblica Caffè i giornalisti Laura Montanari e Fabio Galati hanno intervistato lo scrittore Sandro Veronesi, autore del libro Terre rare (Bompiani). Terre rare può essere considerato il seguito di Caos Calmo, pubblicato nove anni fa. «Non pensavo – spiega l’autore – che il protagonista di Caos Calmo, Pietro Paladini, potesse tornare. E invece. Ho scritto questo seguito perché la conclusione del capitolo precedente era troppo aperta, non poteva proprio finire così. E allora ho raccontato i cambiamenti dell’Italia in questi dieci anni, con la crisi che è diventata realtà, e il percorso del protagonista”.
La Rosa Bianca non vi darà pace, come il volantino dell’organizzazione di ragazzi che si opposero a Hitler praticando la non violenza e la libertà, dà il titolo al libro di Paolo Ghezzi. È di nome e di fatto anche l’abbecedario della resistenza, edito da Il Margine. All’incontro ha partecipato la II C del liceo Buonarroti di Pisa a conclusione di un percorso compiuto con il docente Aldo Pecoraro. I ragazzi hanno girato un film tratto proprio dal libro. “Una storia di disobbedienza – racconta l’autore – che oggi andrebbe riscoperta. La Resistenza oggi dovrebbe essere presentata come il capolavoro del pensiero umano, come l’elogio delle minoranze. Come una scuola di memoria e di libertà”.
“Il mondo ha bisogno di storie”. Così ha concluso il suo intervento Enrico Camanni, alpinista e storico della montagna, che ha parlato della sua passione per il giornalismo e per la montagna, che è riuscito a portare avanti di pari passo. Nel 1985 ha fondato il mensile Alp, che ha diretto per tredici anni, prima di diventare redattore capo della “Rivista della montagna” dal 1977 al 1984. Il viaggio verticale. Breviario di uno scalatore tra terra e cielo (edizioni Ediciclo) presentato davanti a un folto pubblico, racconta proprio da dove nascono queste passioni e di come sia importante restituirle ai lettori sotto forma di racconto, di letteratura. “Il ritorno della parola è troppo importante per la nostra società – spiega Camanni – per capirla e migliorarla”.
La giornalista Elisabetta Arrighi ha presentato il volume Mani che lavorano. Creatività, moda e artigianato nella Toscana che guarda al futuro (Edizioni Erasmo): 25 storie di artigiani toscani che producono abiti e accessori, dal giovane creativo al grande stilista, in maggioranza nell’area di Firenze. Alcuni possono essere considerati delle vere e proprie griffe industriali anche se hanno conservato le lavorazioni fatte a mano. La moda è una filiera importante per la Toscana dopo le città d’arte e è un settore che ha tenuto nonostante la crisi. Nel libro ci sono le storie di Chiara Boni, Ermanno Scervino e Roy Roger’s, ma anche quelle della giovane fiorentina creatrice di bijoux Caterina Mariani e della famiglia Trabeati che ha fondato a Navacchio il marchio di abbigliamento per bambini Kuxò. Per salvarsi, l’artigianato deve stare al passo con i tempi, sfruttando internet e l’e-commerce, ma senza farsi travolgere e senza mai abbassare la qualità. Un consiglio per i giovani: essere incoscienti e non montarsi mai la testa.
Nello spazio Book Club è stato presentato il volume Da Gramsci a Occhetto. Nobiltà e miseria del Partito Comunista Italiano di Franco Andreucci, un saggio che ripercorre l’intera parabola del partito più popolare e più discusso della storia dell’Italia del Novecento. Sono intervenuti il giornalista Dino Messina (Corriere della Sera), Giovanni Gozzini, storico dell’Università di Siena e Paolo Pezzino, storico e accademico dei Lincei. Andreucci è stato professore di Storia contemporanea all’Università di Pisa dal 1975 al 2013. Si è occupato di storia del socialismo, del marxismo, della socialdemocrazia tedesca e del Partito comunista italiano. “Andreucci si chiede nel libro che cosa ci ha lasciato il PCI – dichiara il prof. Pezzino - Io rispondo i nostalgici del PCI. Questo è un libro di sintesi, scritto molto bene e a tratti ironico. Presenta il partito comunista come coinvolto in pieno negli orrori dello stalinismo, ma che è stato fondamentale per l’Italia perché ha contribuito alla crescita della democrazia nel nostro paese”. “Andreucci – afferma Messina - fa parte di quel gruppo di studiosi che dopo il crollo del Muro di Berlino e l’apertura degli archivi di Mosca, è andato alla ricerca di una verità diversa, subendo critiche cattive e immeritate”.
E poi Vanni Santoni ha incontrato il pubblico per presentare il suo ultimo libro Terra ignota II (Mondadori); Luca Randazzo ha parlato del volume L’estate di Giacomo. La montagna, la guerra e un partigiano di undici anni (Rizzoli); il giornalista Carlo Cefaloni ha parlato di Vite in gioco. Oltre la slot economia (Città Nuova): analisi, storie, numeri per capire il fenomeno dell’azzardopatia consentita dalla legge; Sebastiano Mondadori, direttore e docente della scuola di scrittura Barnabooth di Lucca, ha presentato il suo ultimo libro Gli amici che non ho (Codice Edizioni).
Quattro decenni di storia d’Italia racchiusi in una rivalità sportiva che ha favorito anche la nascita di una forte e ruvida amicizia. I protagonisti sono Gino Bartali e Fausto Coppi, stelle del nostro sport e simboli di un’Italia che non verrà mai studiata abbastanza. Il romanzo in cui rivivono i due grandi personaggi è Gino e Fausto. Una storia italiana di Franco Quercioli (Ediciclo). Tra il pubblico c’erano anche le scolaresche pisane e tutti hanno ascoltato molto attentamente le parole dell’autore e di Bruno Possenti, ex sindaco di Calci. “Le imprese di Bartali e Coppi – spiega Possenti – hanno rappresentato una funzione civile all’interno di un’Italia divisa ma che è riuscita a mettersi insieme per scrivere la Costituzione. A Calci verrà intitolata una piazza a Bartali e Coppi”. “Ho scritto questo libro – conclude Quercioli – legandolo alle esperienze della mia infanzia, con la guerra e gli stenti, e mi sono innamorato delle imprese di Bartali e Coppi ascoltandole alla radio. La loro storia è anche la storia di tutti noi”.
Per il secondo anno consecutivo il Pisa Book Festival ospita gli autori provenienti dalla Corsica e nella seconda giornata della fiera dell’editoria indipendente si è svolto l’incontro “La letteratura Corsa contemporanea” a cura di Editions Albiana con Jean Pierre Arrio, autore di Malavia, Pierre Joseph Ferrali, autore di Fintantu chì l’erba crescerà... (romanzo americano in lingua corsa) e Paulu Michele Filippi, poeta e autore di Puesie particolare.
Spazio allo spettacolo con “Il suono dei colori”: immagini cantate e video sorprendenti per scoprire i misteri dei numeri e delle rime con Jorge Luján, chitarra e voce, e Teresa Porcella, voce. Luján è un architetto, musicista e scrittore argentino. Ha lasciato il suo paese a causa della dittatura e vive in Messico, dove insegna letteratura all'università. Scrive per bambini e adulti. Ha inciso sette cd e pubblicato circa 40 libri, alcuni dei quali tradotti in 14 lingue. Teresa Porcella, cagliaritana, si è laureata in Filosofia del Rinascimento e si è specializzata in progettazione editoriale all’Università di Firenze, dove vive. Ha studiato per molti anni musica, danza e teatro. Svolge attività di formazione, laboratori, reading e spettacoli in tutta Italia. Nel 2005, ha fondato l’Associazione di promozione della lettura Scioglilibro, di cui è presidente, e nel 2011 ha aperto con due socie “Cuccumeo - libreria per ragazzi non vietata agli adulti” che ha vinto il Premio Montescudaio 2012 del Pisa Book Festival come miglior libreria indipendente d'Italia e il Premio Roberto Denti 2014 (AIE - Andersen) come miglior libreria per ragazzi d'Italia.
Si è parlato anche di grandi scoperte scientifiche nell’incontro “Lampi di genio”: Galileo, Newton e Darwin, ma anche Fermi ed Einstein. Sono intervenuti Luca Novelli e Marilù Chiofalo, fisica e assessore alle politiche scolastiche del Comune di Pisa.
Pacini Editore ha presentato i volumi Prigioni d’Italia - Oltre i luoghi a cura dell’Osservatorio Carcere dell’UCPI, Riscrivere il codice penale a cura dell’avvocato Ezio Menzione (Camera penale di Pisa) e Passaggi di frontiera a cura di Luigi Pannarale.
- Morten Søndergaard
- Nihad Sirees
- Paolo Ghezzi
- Sandro Veronesi
- Bjorn Larsson al Pisa Book Festival 2014
- Dacia Maraini
- Morten Brask
Fonte: Pisa Book FestivalUfficio Stampa
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