
Profumo e Viola rassicurano il mercato sulla riuscita del prossimo aumento di capitale ma in Borsa continuano a rincorrersi le voci di una possibile acquisizione della banca senese. Insomma, il Monte è sempre sotto i riflettori e non a caso, a due giorni dal via libera alla nuova ricapitalizzazione da 2,5 miliardi imposta dalla Bce per colmare il deficit emerso dal Comprehensive assessment, il titolo è stato ancora una volta al centro della speculazione. Al termine di una seduta caratterizzata dalle vendite (Ftse Mib -0,99%) soprattutto sul comparto bancario, Mps ha chiuso restando in territorio positivo (+0,15% a 66 centesimi).
Forti i volumi col 2% del capitale passato di mano. A catalizzare l'attenzione hanno contribuito anche le indiscrezioni, rilanciate stavolta dal sito del Wall Street Journal, che indicano gli advisor dell'aumento Ubs e Citigroup incaricati anche per la ricerca di un partner per l'acquisto o per una fusione della banca. Sul tema il presidente Alessandro Profumo, intervistato dal Corriere della sera, non si è sbilanciato. "Il primo passo - ha detto - è il piano, quindi rafforzare il patrimonio e poi riflettere su tutte le soluzioni possibili per aumentare il valore della banca e generare capitale internamente". Stessa cautela è stata mostrata dal Ceo Fabrizio Viola che, parlando col quotidiano Mf sul futuro assetto azionario dell'istituto, si è limitato a dire: "Ritengo che nei prossimi anni assisteremo a una fase di maggiore concentrazione". Per entrambi comunque la priorità adesso è l'aumento da realizzarsi in primavera, ovvero a ridosso dell'approvazione del bilancio.
L'operazione, che serve a colmare i 2,1 miliardi di deficit emersi dallo stress-test della Bce (comprensivi anche del miliardo di aiuti di Stato ancora in pancia alla banca), dovrà adesso essere approvato dalla Bce. Dopodiché la parola passa ai soci che dovranno decidere se fare la propria parte. Al momento l'unica ad esprimersi apertamente è stata Axa che si è detta pronta a seguire pro-quota. Chi non ha ancora parlato espressamente sono la fondazione e i due nuovi soci Fintech e Btg Pactual, che però hanno approvato in sede di consiglio d'amministrazione il capital plan. Un segnale che Profumo e Viola hanno interpretato in chiave rassicurante. Intanto per la prossima settimana (mercoledì) il Cda si riunirà nuovamente per esaminare i conti del terzo trimestre, attesi per l'ennesima volta in rosso: gli analisti stimano perdite per altri 500 milioni, che si aggiungono ai 353 milioni dei sei mesi.
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