Il tribunale dichiara il fallimento della Reha, cento posti a rischio. Fiom al lavoro, l'azienda: "Mancati pagamenti da parte delle Asl"

Un punto vendita della Reha

Riceviamo e pubblichiamo dalla Fiom - Cgil di Firenze il seguente comunicato.

"È arrivato ieri il fallimento da parte del Tribunale di Firenze della Reha-ITO di Empoli, azienda che opera nel settore dei servizi di manutenzione e gestione degli ausili ortopedici e che occupa a livello nazionale un centinaio di lavoratori, di cui 40 nel territorio empolese.

Appena appresa la notizia, come FIOM CGIL Firenze abbiamo immediatamente proclamato lo sciopero e convocato un'assemblea con i lavoratori, nella quale è stata presa la decisione di richiedere al Tribunale, attraverso il curatore fallimentare, la possibilità di effettuare un esercizio provvisorio, in quanto l'azienda ha attività lavorative e commesse attive nei confronti delle ASL, dando in questo modo continuità all'azienda stessa.

L'azione si prefissa l'obiettivo di trovare quanto prima un soggetto industriale interessato a subentrare nel più breve tempo possibile nella gestione dell'azienda.

Stefano Angelini della Segreteria della FIOM CGIL Firenze commenta: “Le proposte avanzate al Tribunale vanno nella direzione di proseguire l'attività produttiva e la conseguente salvaguardia occupazionale. Abbiamo inoltre richiesto un incontro con la Regione affinché si impegni nella regia di questa complicata vicenda.”

PARLA L'AZIENDA

"Il comunicato del sindacato rispecchia quella che è la situazione - spiega Marco Zingoni - è una questione su cui stiamo lavorando da tempo, non viene fuori adesso. C’è già una lettera di intenti indirizzata al tribunale con il nome di un'azienda che vuole intervenire, già contatta in precedenza e già inserito nella richiesta di concordato preventivo di continuità da noi presentata e respinta dal tribunale. Noi quindi avevamo già indicato la presenza di un'azienda intenzionata a subentrare.

Speriamo in una conclusione positiva e rapida della vicenda. La situazione è complessa, la crisi è entrata in azienda a causa della burocrazia nazionale. Non ci sono state colpe particolari né da parte nostra né dei dipendenti. I problemi arrivano da periodi di mancati pagamenti da parte delle Asl per tempi prolungati. Dobbiamo ringraziare il sindacato perché è stato collaborativo, le colpe sono generali di uno Stato che quando deve chiedere chiede e quando deve dare non dà.

Sono in attesa di una evoluzione della vicenda sperando che da lunedì il tribunale possa decidere positivamente. La nostra è un'azienda talmente delicata e particolare per via dei servizi erogati alle Asl che non può permettersi periodi prolungati di fermo".

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