
Non si placa, neppure il giorno dopo l'approvazione del Capital plan da parte del cda di Banca Mps, il balletto in Borsa del titolo del gruppo senese. Dopo la debole apertura, che lo aveva portato a una prima sospensione per eccesso di ribasso, quando è stato riammesso è volato in positivo fino a un +4,12% teorico a metà mattinata. Valori che l'hanno portato a una nuova sospensione, questa volta per eccesso di rialzo, per poi tornare a scendere e chiudere con una flessione pari a 3,62%, a 0,66 euro.
Una volatilità che fa pensare anche a possibili nuove azioni di speculazioni da parte di un mercato che nei giorni scorsi sembrava aver apprezzato l'annuncio di ricapitalizzazione che ieri il cda ha approvato per 2,5 miliardi di euro, assistito da un consorzio di garanzia, da effettuarsi entro luglio 2015. Un piano che dovrà passare sotto la lente d'ingrandimento dei tecnici della Bce che dovranno valutare, in particolare, la richiesta di mitigazione per 390 milioni di euro tra gli utili operativi stimati per il 2014 dalla Banca e i medesimi valori stimati nello scenario avverso.
Di certo, positivamente, sarà valutata l'intenzione dichiarata nel Capital plan di rimborsare interamente i Monti bond, 1,1 mld. L'assemblea dei soci dovrebbe essere convocata entro gennaio 2015, ma è difficile ipotizzare oggi quale sarà il possibile sconto da applicare alle azioni di nuova emissione.
Tra i soci storici della banca è sparito definitivamente Unicoop Firenze. Secondo quanto affermato dal presidente del Consiglio di gestione della cooperativa Golfredo Biancalani, e dal presidente del Consiglio di sorveglianza Daniela Mori, già dal dicembre scorso Unicoop è uscita in maniera "definitiva e completa" dalla banca.
I dubbi riguardano il futuro un po' più lontano, e in particolare eventuali alleanze. Nel comunicato di ieri sera Mps spiegava che continuerà a guardarsi intorno e che gli advisor, Ubs e Citi, hanno il mandato di esplorare tutte le alternative strategiche. Probabilmente anche eventuali ipotesi di fusioni. Le banche italiane, Intesa e Unicredit in testa, hanno smentito negli ultimi giorni qualsiasi interesse per il Monte, così come smentite più o meno ufficiali sono arrivate anche da altre realtà europee come il Santander, Credit Agricole e Bnp Paribas.
Intanto, però, da più parti si continua ad associare Mps ad altre realtà e questo spaventa i sindacati che oggi, in un incontro con l'ad Fabrizio Viola, hanno ribadito un secco 'no' a qualsiasi fusione soprattutto con banche estere. Un'ipotesi che comporterebbe nuovi tagli del personale, "fino ad oggi l'unico a pagare" hanno ribadito.
Fonte: 9
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