Al teatro Pacini si festeggia lo Zafferano, la spezia dedicata al buon umore: degustazioni e visite guidate

Il teatro Pacini di Fucecchio

Sabato 8 novembre Fucecchio festeggia e replica per il secondo anno la spezia dedicata per antonomasia al Buon Umore: lo Zafferano! E proprio a Fucecchio operano alcune aziende che hanno ripreso la coltivazione della "Zima di Firenze". Zima, come l'antica dizione storica di chiamare lo zafferano in questo territorio. Fucecchio, conosciuta ed apprezzata per il suo Padule di Fucecchio, il Palio e la Fondazione Indro Montanelli dove il famoso giornalista nacque e adesso riposa, ci rimanda ad un popolo che tra uno spettacolo e una libagione sicuramente consumava anche la pregiata spezia.

L'amore per il lusso che caratterizzò l'età imperiale diede allo zafferano una notevolissima importanza: si spruzzavano con lo zafferano sale da pranzo e da soggiorno; 1'Imperatore Marco Aurelio (204-222) prendeva il bagno soltanto in acqua profumata di zafferano e su cuscini di zafferano si appoggiavano i suoi commensali. Lo zafferano in epoca romana veniva utilizzato per cucinare la selvaggina e per preparare vini aromatici. Si racconta che i cuochi che riuscivano ad esaltare i cibi con lo zafferano fossero molto contesi tra le famiglie patrizie. Ma veniva utilizzata anche nel campo medico. Questi frammenti storici rappresentano la cornice perfetta per fare della Toscana e a Fucecchio il palcoscenico ideale per lo svolgimento del Forum Nazionale sull’innovazione di questa spezia, le proprietà salutistiche coincidendo l’epoca anche con la raccolta dei fiori. Un momento di studio e azione, dunque, in cui la scienza incrocerà la pratica, dando l’opportunità di vedere all’opera alcune “donne dello zafferano” mentre provvedono alla sfioratura, ovvero la separazione degli stigmi dal fiore, che dopo saranno essiccati.

L'iniziativa è organizzata dall’Associazione Zafferano Italiano, con il patrocinio e il sostegno della Regione Toscana e del Comune di Fucecchio, in particolare del Sindaco e l'assessorato alle attività produttive, l'A.r.g.a. ovvero la categoria specializzata dei giornalisti agroalimentari della Toscana della Federazione Nazionale della Stampa che si interessa anche di ambiente e territorio e di enogastronomia. Questa sinergia da sempre ha creduto nella valorizzazione delle nostre tipicità. Zafferano Italiano è la principale associazione di settore cui aderiscono circa 280 aziende agricole delle 320 italiane specializzate nella produzione di questa spezia. Una produzione, quella dello zafferano, che vede soprattutto la donna protagonista delle diverse fasi produttive come la raccolta e l’essiccazione. Recentemente molte giovani imprenditrici si sono dedicate a questa coltivazione di pregio. Purtroppo lo zafferano prodotto in Italia viene coltivato ancora con metodi tradizionali che ne innalzano i costi di produzione. Altra criticità è la concorrenza sleale di prodotti stranieri trasformati e commercializzati in Italia.

Ben l'’80 % dello zafferano consumato in Italia è importato. In concreto, Zafferano Italiano rappresenta tante piccole realtà produttive, condotte a livello familiare, che con grande passione e consapevolezza hanno voluto far confluire i propri sforzi e la propriamission in una unica designazione nazionale. Tutto ciò in piena sintonia con le recenti indicazioni governative nazionali e comunitarie volte a tutelare con maggior rigore l’origine delle produzioni agro-alimentari che rientrano nell’ambito della filiera Made in Italy. Lo Zafferano Italiano si distingue da tutti gli altri zafferani d’importazione oltre che per l’origine certa e tracciabile, anche per il suo rigoroso disciplinare di produzione e per la caratteristica di essere posto in commercio solo in stigmi integri tostati e non in polvere, assolutamente da non comparare in termini di aroma e sapore con i prodotti stranieri. Lo Zafferano (Crocus Sativus Linneatus) è un fiore dal colore viola con tre stigmi che variano in lunghezza da 1 a 3,5 cm.

Le sue qualità sono racchiuse in termini che ne identificano gli aspetti organolettici: la crocina è il principio che conferisce la capacità colorante, il safranale conferisce l’odore e la pirocrocina la capacità amaricante, tipica del sapore dello zafferano. Tutte queste componenti variano col variare delle tecniche di coltivazione e di essiccazione. Si pensi che per produrre 1 kg di zafferano essiccato occorrono circa 150.000 fiori. Il Forum di Fucecchio chiamerà a raccolta a raccolta i migliori esperti italiani che illustreranno come lo zafferano viene impiegato in campo terapeutico. Si parlerà anche degli "strumenti dell'innovazione" .

Il tutto sempre richiamandosi ovviamente a concetti di qualità e sostenibilità etica e sociale del prodotto, ai fini di un uso oltre che gastronomico e dunque anche fitoterapeutico, con l'evidente e auspicato utilizzo dello stesso nel medio periodo come integratore alimentare per le sue dimostrate proprietà benefiche in campo oculistico e neurologico. Durante e dopo la giornata (al mattino) dedicata al Forum dell'8 novembre a Fucecchio, che si svolgerà nel nuovo Cinema Teatro Pacini situato al centro della città di Fucecchio, si potranno degustare alcune pietanze come protagonista lo zafferano italiano. Consigliabile per l'organizzazione la prenotazione: info@zafferanoitaliano.it agripolis 347 -3907903 anche con un sms.

Nel pomeriggio sono previste visite agli zafferaneti e al Padule di Fucecchio.

Dati statistici:

Le zone di produzione dello zafferano nel Mondo e in Italia

La produzione mondiale di zafferano è di circa 178 tonnellate ad anno di cui il 90% viene prodotto in Iran e il restante 10% in India, Grecia, Marocco, Spagna e Italia.

I più grossi esportatori a livello mondiale sono gli Iraniani seguiti dagli Spagnoli.

In Italia la produzione annua è strettamente connessa all'andamento climatico e si può stimare una forbice produttiva tra i 450 kg e i 600 kg , occupando circa 50/55 ettari.

Nel 2014 la produzione si presume non si discosterà dal 2013. Il cattivo andamento climatico di Giugno e luglio 2014 non ha influito nè sulla qualità nè sulla quantità. Si constata un anticipo di produzione di circa una settimana. Ovvero la produzione dei fiori è già inatto da alcuni giorni.

Le regioni maggiormente interessate sono: Sardegna, Abruzzo, Toscana, Umbria , Marche mentre realtà cooperative o singoli produttori stanno emergendo in Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Cinque Terre, Valtellina, Puglia e nella Tuscia.

Le imprese agricole impegnate nella produzione di zafferano sono circa 320, le cui superfici specializzate sono generalmente di piccole e medie dimensioni (dai 200 mq ai 5.000 mq - alcune realtà produttive che superano i 10.000 mq sono nel Medio Campidano in provincia di Cagliari) per l'alto impiego di manodopera nel periodo di raccolta e di essiccazione dei fiori.

La caratteristica di chi ci lavora è che la donna (ultimamente anche giovani imprenditrici) hanno un ruolo da protagonista in tale coltivazione sia nella fase di raccolta che di separazione degli stigmi dal resto del fiore che nell'essiccazione.

La produzione dello zafferano è certificata come la coltura con la maggior necessità di manodopera per ettaro: in Toscana oltre 4.000 ore annue ad ettaro.

L'importazione di Zafferano (secondo recenti dati Istat) tra prodotto non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato risulta essere di circa 22.937.838 euro pari a 22.472 kg

L'esportazione di Zafferano non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato ha un valore economico stimato in 551.202 euro.

Fonte: Ufficio Stampa

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