Lotti inaugura un supermercato Esselunga: "Siamo vicini a chi crea lavoro"

L'Esselunga del Galluzzo

"L'apertura di questo centro commerciale è un passo importante per Esselunga, un esempio di chi prova a dare una mano nel lavoro, perché poi anche questo è un messaggio importante, un messaggio che è giusto sottolineare, e stare vicino a chi produce lavoro". Lo ha affermato Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a margine dell'inaugurazione di un nuovo supermercato a Firenze.

"Il lavoro è un tema quantomai all'ordine del giorno nell'agenda politica di oggi", ha ricordato, spiegando che quella di oggi è "un'inaugurazione importante, un'iniezione anche di fiducia". In generale, ha proseguito il sottosegretario, "non temo spaccature sul lavoro, ha già detto tutto il presidente del Consiglio ieri. Risottolineo ciò che ha detto ieri anche con una presenza qui perché questo è comunque un segnale di chi produce lavoro, un segnale di vicinanza che il governo fa, ed io lo faccio anche da fiorentino".

Durante l’inaugurazione Bernardo Caprotti, patron di Esselunga ha parlato così del presidente del consiglio: "Renzi sta cercando di fare, è una persona robusta, è giovane, e fiorentino: e a me sta simpatico. Questo non significa che non mi stia simpatico anche Bersani: ha fatto tutto lui, se abbiamo fatto questo qua è merito delle sue riforme sulle liberalizzazioni". Interrogato sull’articolo 18 Caprotti se l’è cavata con una battuta:  "La maggior parte della gente l'articolo 18 neppure sa che esiste, lavora e basta: l'articolo 18 serve a qualcuno, magari... lasciamo perdere, io non sono un giuslavorista, e soprattutto non voglio che mi sparino...”.  Secondo Caprotti, l'ipotesi che la precarietà possa aumentare a causa del Jobs Act "è una favola".

"Questo è un paese che ha troppe regole, leggi e norme: non ci si può più muovere...- ha affermato Caprotti-. In Italia è più difficile fare impresa che altrove, ci sono più regole, norme, pianificazione. Renzi cerca di semplificare un po'.

Caprotti ha infine annunciato che Esselunga chiuderà il 2014 "meno bene degli anni precedenti, almeno del 30% inferiore". Non si è sbilanciato neppure per il 2015: "Chiediamolo a Draghi... C'è una deflazione del 2%, si vende il 40% in promozione, e la gente compra uova, farina, acciughe e non la roba cara. Quindi fare gli euro alla cassa non è facile: riusciamo a fare gli euro dell'anno scorso facendo dei volumi tremendi. La nostra chiusura d'anno non sarà brillante".

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