Si riunisce l'unità di crisi della Pineider: fissato il percorso di verifiche ed il piano di rientro delle mensilità non retribuite

Palazzo Medici-Riccardi a Firenze
Si è tenuto oggi in Palazzo Medici Riccardi il quarto incontro dell'Unità di Crisi circa la vertenza della storica azienda con sede a Bagno a Ripoli e negozio nel centro di Firenze che conta 13 dipendenti. Il tavolo attivo da gennaio 2014, e del quale per la prima volta ha fatto parte anche il Comune di Firenze, si sostanzia del confronto tra le parti alla presenza delle istituzioni. L'azienda ha presentato nel marzo scorso un Piano industriale volto a rilanciare l'attività produttiva ma recentemente ha chiesto la CIGO a zero ore per tutti gli addetti, per un periodo di tre mesi, oltre a far registrare un ritardo nel pagamento degli stipendi.Le istituzioni (Provincia, Comuni di Bagno a Ripoli e Firenze) si sono dichiarate preoccupate per la situazione e fortemente impegnate ad accompagnare e sostenere le misure che l'azienda vorrà mettere in campo per superare il momento di difficoltà con l'obiettivo di salvaguardare l'occupazione e la presenza produttiva sul territorio. Pineider viene definita come presenza produttiva di pregio, che deve mantenere le proprie peculiarità. Il tavolo odierno ha portato all'individuazione del piano rientri delle mensilità. Inoltre le parti hanno fissato un percorso fondato su verifiche certe dei prossimi passaggi da svolgersi presso l'Unità di Crisi.

 

IL COMUNICATO DELLA CGIL

Si è svolto stamani con inizio alle ore 11.30 presso il tavolo dell’unità di crisi della Provincia di Firenze, a Palazzo Medici Riccardi, l’incontro richiesto dalla Filcams Cgil per la vertenza Pineider.

Durante l’incontro la Filcams Cgil e la Provincia,l hanno chiesto più volte le intenzioni dell’azienda visto che il piano industriale presentato nei tavoli precedenti non ha prodotto alcun risultato.

Le risposte dell’Azienda non hanno sciolto i dubbi che hanno portato alla richiesta di questo tavolo per cui resta la forte preoccupazione delle OOSS, ma soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori sul futuro dell’Azienda.

Di positivo c’è stata la presentazione di un piano di rientro delle spettanze dei lavoratori maturate in questi ultimi mesi. L’azienda dovrebbe saldare tutti gli stipendi pregressi entro la fine del mese di Novembre.

La cassa integrazione, dichiara l’azienda, dovrebbe essere a girare per tutti le lavoratrici ed i lavoratori, e quindi non a zero ore.

Le istituzioni si sono rese disponibili ad incontrare l’Azienda per trovare insieme soluzioni al rilancio. “Speriamo, dichiara Chiara Liberati della Filcams, che l’azienda non declini l’invito come già è successo in passato.”

Su richiesta del sindacato la Provincia e le istituzioni comunali si sono prese l’impegno di monitorare da vicino la situazione produttiva ed economica dell’Azienda attraverso incontri periodici.

Va registrato con particolare soddisfazione come le istituzioni, conclude Liberati, abbiano dato una così ampia disponibilità per salvare un marchio di qualità della nostra città”

 

FILCAMS CGIL

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