Jorgen Van Der Wardt, empolese (anche se dal nome non si direbbe) in Olanda

Jorgen Van Der Wardt ad Amsterdam

Oggi gli europei come Jorgen Van Der Wardt sono la normalità. Trenta anni fa avere due genitori di due diverse nazioni europee era molto più raro. In ogni caso questo 30enne è empolese al 100%, nato e cresciuto all'ombra dei leoni, anche se da padre olandese che, per amore, si trasferì in Toscana e sposò una donna di Empoli. Non è dunque strano che dopo la laurea il giovane empolese abbia scelto l'Olanda per andare a lavorare. Ecco la sua storia.

LA SCHEDA

Nome: Jorgen Van Der Wardt

Anni: 30

Cresciuto a: Empoli

Studi: diplomato al liceo scientifico Pontormo di Empoli nel 2002 e laurea specialistica in informatica nel 2011

Residenza e professione: Vive ad Amsterdam e fa lo sviluppatore software.

Prima esperienza all’estero: Progetto Erasmus a Londra nell’anno accademico 2007/8

Lavoro in Italia: mentre studiavo per la specialistica ha lavorato part time come sviluppatore software in una piccola azienda del gruppo Sesa-Computer Gross.

Frase: In Italia ci sono persone in gamba ma appena si entra in ambito accademico ci si sente deresponsabilizzati e si finisce col non fare niente. Qualsiasi cosa si faccia non si viene sanzionati né premiati.

L’INTERVISTA

Come prima cosa ci parli dell’origine del cognome?

Mio padre è olandese. Con mia madre si sono conosciuti quando erano giovani in vacanza e sono rimasti in contatto. Poi la relazione è proseguita e alla fine lui ha deciso di trasferirsi a Empoli e mettere su famiglia. Ho anche una sorella e un fratello.

I suoi genitori dunque sono una coppia europea ante litteram

Sì. Mi hanno raccontato spesso che all’epoca spostarsi per l’Europa non era facile come adesso perché i voli erano molto costosi. Dunque spesso ci si vedeva più d rado e dopo aver viaggiato in treno.

Come ha deciso di andare all’estero?

Avendo famiglia in Olanda sono stato molte volte a trovare i parenti e ho dunque avuto modo di conoscere il sistema olandese, che per molti versi giudico migliore di quello italiano. Crescendo poi è aumentata in me la voglia di conoscere le mie radici olandesi. Comunque la decisione definitiva di andare all’estero è arrivata dopo, diciamo quando ho fatto l’Erasmus. Lì ho conosciuto molti studenti di altre nazioni e ho capito che trasferirsi all’estero non è così difficile né così traumatico come pensavo prima di farlo. Poi è successo che tornando a Empoli dopo l’Erasmus mi sembrava un po’ un paesello rispetto a Londra.

Una volta presa la decisione di andare all’estero, hai guardato all’Olanda in modo privilegiato?

Avevo due opzioni: Londra dove avevo fatto l’Erasmus, e l’Olanda. In effetti il fatto che avevo una parte della mia famiglia qua ha pesato perché conoscevo un po’ la vita e la cultura olandesi ma volevo provarle in prima persona.

Lavori in Italia ne ha fatti?

Ho lavorato part time come sviluppatore software in una piccola azienda del gruppo Sesa-Computer Gross.

Nella sua esperienza, quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero?

La differenza fondamentale è che qui in Olanda ci sono più possibilità di fare carriera perché ci sono molte aziende come questa. Un’altra è che a Empoli ero entrato con un contratto Co Co Pro, dunque a tempo determinato, mentre qua il contratto è stato subito a tempo indeterminato con vari bonus, fra cui il rimborso completo di ogni viaggio. Quando me lo hanno proposto quasi non ci credevo.

Dell’Italia cosa le manca?

Gli amici e la famiglia. Anche il tempo manca molto perché qua passare una domenica al mare come in Toscana è improponibile. Anche il cibo, ma meno perché ci sono molti ristoranti italiani.

Tornerebbe a lavorare in Italia?

In futuro non lo escludo, ma non a breve termine. Io sto bene, ho un contratto a tempo indeterminato, ho anche comprato un appartamento da poco. Diciamo che sto mettendo le radici, anche se non si sa mai.

Il voto alla sua vita adesso rispetto a quello quando era in Italia.

Difficile dire. Sto meglio qui ma alcune cose mi mancano. Diciamo 9 qua e 7 a Empoli.

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