Lo scorso 18 giugno, il consigliere comunale Francesco Gracci plaudiva alla decisione del Comune di aprire una nuova uscita per le automediche in via Tino Da Camaino, un aspetto sul quale il suo gruppo in consiglio comunale insisteva da tempo. A metà luglio il Comune annunciava poi tramite un comunicato stampa il via dei lavori previsto per il 21 dello stesso mese per un importo di 7mila euro:
"Nel caso in cui i mezzi di soccorso debbano intervenire in direzione Firenze - si lesse a luglio - l’automedica è costretta a percorrere viale Boccaccio fino alla rotatoria all’incrocio con via Pier della Francesca e tornare indietro fino a viale Giotto. Con la nuova viabilità i tempi di percorrenza si riducono. L’ufficio tecnico del Comune ha progettato l’apertura di un varco verso via Boccaccio tra via da Camaino e l’area di ingresso al pronto soccorso, realizzando due corsie di marcia, regolamentata da una sbarra con comando elettrico".
Perfetto, appena il tempo di pensare un finalmente dal momento che era da tempo che anche gli addetti ai lavori avevano segnalato l'anomalia, ed ecco il via all'atteso intervento.
Anche sulla scia di queste parole e della necessità pressante della modifica, ci si chiede come mai, ad oggi che siamo a novembre, il nuovo varco non sia ancora entrato in funzione. L'opera è stata annunciata, i lavori sono iniziati e proseguiti anche con la posa dei famosi ovi tolti da via Tinto da Battifolle ma ancora nessuna automedica è mai passata dal nuovo varco, ancora chiuso. Quanto dovremo aspettare ancora? e se nel frattempo succede che quegli assurdi secondi che si perdono costino la vita a qualcuno?
Marco Mainardi
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