Scioperi e presidi in tutta la regione in solidarietà degli operai della Ast di Terni

foto d'archivio

Scioperi, comunicati e presìdi in Toscana in solidarietà ai lavoratori Ast di Terni dopo le cariche della polizia a Roma. Alcuni esempi. Oggi a Lucca scioperi di un'ora alla Perini e alla Finder Pompe, proclamati dalle Rsu “in solidarietà dei lavoratori delle acciaierie di Terni per l'azione antidemocratica che le forze di polizia e il Governo hanno dimostrato nei confronti di gente onesta che reclama i propri diritti”. Sciopero di un'ora anche per i lavoratori delle rubinetterie Ponsi di Viareggio e del Pignone di Massa (come nelle aziende più grandi del territorio), e di mezz'ora anche per quelli del Comune di Rosignano Marittimo.

Questo pomeriggio a Firenze, “a sostegno della vertenza degli operai Ast e per scongiurare il ripetersi di simili episodi di violenza”, alle 17 Fim, Fiom e Uilm fiorentine faranno un presidio sotto la Prefettura (Fim, Fiom e Uilm di Firenze lasciano libere le Rsu di indire ore di sciopero atte a favorire la presenza all'iniziativa). Presidio, sempre alle 17, anche a Massa, davanti alla Prefettura, indetto dalla Cgil e dalla Cisl di Massa Carrara.

Nel senese oggi hanno scioperato nell’ultima ora di lavoro sia i lavoratori della Imer di Rapolano Terme che quelli della Whirlpool di Siena. Nel senese per domani sono previsti altri scioperi nelle aziende della Val d’Elsa, fra cui la Co.Me.Ge Industrial di Monteriggioni. Sempre domani i lavoratori della Trigano, della SEA e di altre aziende della Val d’Elsa effettueranno un presidio dalle ore 16 in poi davanti alla Questura di Poggibonsi in Piazza Fratelli Rosselli, per chiedere che vengano chiarite le responsabilità di quello che è successo a Roma relativamente al comportamento delle forze dell’ordine. I componenti Cgil Rsu della Novartis Vaccines hanno proclamato per oggi un'ora di sciopero con presidio davanti all'ingresso dei siti aziendali di Siena e Rosia.

L'esecutivo di Cgil Toscana ha spiegato: “I fatti avvenuti ieri a Roma, con la carica ingiustificata della polizia ai lavoratori delle acciaierie di Terni, con il ferimento di lavoratori e sindacalisti impegnati nella difesa del posto di lavoro, sono gravi e denotano un inaccettabile e pericoloso avvitamento della situazione sociale del Paese. É il frutto di una campagna contro il lavoro, i lavoratori e le loro rappresentanze che in primo luogo il Governo ha il dovere di interrompere con parole ed atti chiari”. La CGIL Toscana, nel rinnovare la solidarietà ai lavoratori di Terni e a tutti i lavoratori delle centinaia di vertenze aperte, invita tutti i propri iscritti “al massimo del rigore, la massima compostezza, la massima vigilanza, a partire dalle prossime manifestazioni che ci vedranno impegnati per contrastare misure ingiuste, sbagliate e tese ad alimentare le diseguaglianze”.

“Non si illuda nessuno di poter limitare o, peggio ancora, intimidire lavoratori e sindacato nell'esercizio del fondamentale diritto costituzionale di manifestare per difendere il proprio presente ed il proprio futuro. Trasformare i drammatici problemi sociali e occupazionali in problemi di ordine pubblico è responsabilità che sta interamente in capo a chi, incapace di rapportarsi con il paese reale e la disperazione di chi perde o rischia di perdere il posto di lavoro, svilisce il confronto con le rappresentanze dei lavoratori a vuota liturgia”, dice la Cgil di Pisa.

“Trovarsi davanti un muro di caschi, scudi e manganelli quando per difendere il lavoro si sceglie la via della mobilitazione democratica è inaccettabile e pericoloso - ha aggiunto il segretario della CGIL di Massa Carrara Paolo Gozzani - e ricorda un modello di gestione dell'ordine pubblico antidemocratico e violento che le stesse forze di polizia considerano ormai superato e controproducente. Speravamo che quello che che è accaduto mercoledì scorso a Massa, dove una partecipata e pacifica manifestazione operaia contro il Jobs Act ha dovuto sfilare davanti a un muro di agenti in tenuta antisommossa, che poi ha avuto anche l'ordine di bloccare con la forza l'accesso al palazzo comunale ad un gruppo di lavoratori, fosse il frutto delle antiquate direttive di qualche funzionario di provincia, ma i fatti di Roma di oggi ci spingono a pensare che il problema sia molto più serio e più vasto”.

“Il Governo deve mettere in campo molti soggetti per fronteggiare la crisi economica. Tra questi non c’è la Polizia. E molte azioni: tra queste non ci sono le cariche contro i dimostranti”, commenta così quanto accaduto ieri il segretario della Cgil di Arezzo Alessandro Mugnai

"Inaccettabile l'uso della forza, pieno sostegfno alla lotta dei lavoratori Ast", dice un comunicato della Rsu Cgil Sammontana di Empoli. Comunicati di solidarietà anche da parte della Rsu Fiom di Kme, dalle segreterie di Fim, Fiom e Uilm lucchesi, dalla Rsu Fipa Group di Viareggio, dalla Rsu Allco di Pietrasanta, dalla Rsu Fosber di Lucca, dalla Rsu Esaote Firenze.

Braccini, Fiom Toscana: "Attacco inaudito, lavoratori devono essere rispettati e ascoltati, non picchiati"

"Scioperi spontanei proclamati dalle Rsu si stanno susseguendo in tutte le più importanti aziende metalmeccaniche della Toscana a seguito dell'attacco inaudito avvenuto ieri a Roma da parte della polizia ai lavoratori della Ast di Terni. Presidi davanti le Prefetture si svolgeranno nel pomeriggio a Firenze e Massa e altre iniziative sono ulteriormente in programma.

Caricare lavoratori che erano a manifestare pacificamente per difendere il proprio posto di lavoro, segna una lesione profonda dei fondamentali principi democratici. I lavoratori devono essere rispettati e ascoltati, non picchiati!

Condanniamo fermamente questa aggressione e chiediamo al Governo di scusarsi, impegnarsi concretamente per risolvere i problemi dei lavoratori che si trovano a perdere il posto di lavoro e adottare tutte le misure verso i responsabili di tali avvenimenti". 

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana 

La Uil Toscana: "I continui attacchi del premier Renzi contro il Sindacato non aiutano ad abbassare i toni"

I fatti avvenuti a Roma ai lavoratori della AST di Terni sono la conseguenza delle esasperazioni che in questo momento il  mondo del lavoro vive con i continui licenziamenti e di un governo che dimostra la sua incapacità di affrontare i problemi dell’occupazione nel Paese.

Inoltre i continui attacchi del premier Matteo Renzi contro il Sindacato e il mondo del lavoro non aiutano ad abbassare i toni e a creare quel clima di confronto che invece sarebbe necessario. La Uil Toscana esprime rammarico per quanto avvenuto a Roma, con la speranza che episodi del genere non si ripetano mai più.

 

Fonte: CGIL Toscana

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