I Cobas spingono le amministrazioni "perchè il territorio non conosca altri scempi"

Il sottopasso di via Bruno Genovesi a Cascina, 13 ottobre 2014 (foto da Facebook)

“  Non i torrenti e nemmeno i rii sono esondati, ma le strade sono diventate dei fiumi”, non siamo noi a scriverlo ma il Sindaco di Buti che invoca la calamità naturale e per una volta non possiamo che dargli ragione.
Il territorio della Provincia di Pisa, da Cascina a Vicopisano, da Lari a Buti, è attraversato da frane, crolli di strade, esondazioni e semplici allagamenti che mettono in ginocchio esercizi commerciali e famiglie.  La scena vista nei giorni scorsi è quella di intere strade invase dall'acqua, da fognature che non ricevono perchè i tombini sono intasati, da canali non puliti e perciò incapaci di far defluire l'acqua.

La mancanza di manutenzione del territorio si ripercuote sulle vite degli abitanti mettendo a rischio l'incolumità delle aree abitate e quella dei cittadini stessi. Il governo, sempre troppo attento ai parametri economici europei, non interviene sui territori, non investe ma allo stesso tempo accelera sulle grandi opere abbandonando al loro destino territori già martoriati da cementificazione selvaggia che in molti casi è stata poi condonata.

Gli enti locali non operano più la manutenzione ordinaria e cercano di far fronte alle spese attraverso operazioni che costituiscono un aggravio per l'assetto idrogeologico dei territori: la mancanza di trasferimenti agli enti locali viene compensata da alienazioni e da oneri di urbanizzazione per nuove edificazioni.

I costi del dissesto idrogeologico si pagano cari, con la vita come successo a Grosseto e a Genova pochi giorni addietro; si pagano con la perdita delle speranze, dei sacrifici di anni. Si paga caro il dissesto idrogeologico in questo paese, eppure la manutenzione ordinaria costerebbe molto meno della gestione delle emergenze che tanto emergenze poi non sono visto il loro puntuale ripresentarsi anno dopo anno.

Non è sufficiente rispondere con l'allarme meteo (incaricheranno con i soldi nostri qualche ditta per fornire informazioni meteo quando esistono già centri predisposti e finanziati a tale scopo?), ogni volta il bilancio dei danni è sempre ingente. La Provincia garantiva piccole manutenzione alle reti stradali di sua competenza, oggi chi la sostituirà in questo compito?

Il nostro territorio ha bisogno di urgenti e risolutivi interventi strutturali, non di grandi opere al servizio di qualche bene privato, la manutenzione ordinaria e non le grandi opere potrebbero fungere da volano per l'occupazione. In questo territorio si è cementificato troppo, a volte male, nessun controllo degli enti locali è stato esercitato in maniera puntuale . Si deve ripartire dalla manutenzione del territorio per l'impiego razionale delle risorse economiche, per rilanciare l'occupazione e destinare le risorse risparmiate a lungo termine ai cittadini sotto forma di servizi.

Bisogna ripartire dalla reinternalizzazione dei servizi di manutenzione e gestione del territorio, dalla costruzione di squadre operaie destinate al pronto intervento e alla manutenzione con organici e mezzi adeguati. Una inversione di tendenza necessaria se vogliamo difendere il nostro territorio e non lasciarlo nell'incuria, nell'abbandono e ostaggio delle politiche di austerità

E' inaccettabile che si ricattino i Comuni “costringendoli “ alla alienazione dei beni comuni con la promessa di potere spendere i soldi ricavati per la manutenzione dei territori che dovrebbe essere invece una priorità delle amministrazioni in accordo con la cittadinanza.

Il ruolo del sindacato deve essere attivo e propositivo per la reinternalizzazione dei servizi ma per fare cio’ occorre non essere schiavi e subalterni ai dettami della banca europea e dei patti di stabilità

I consiglieri comunali non stiano allora a discutere del nulla ma operino concretamente per cambiare radicalmente le politiche locali

CoBas Pubblico Impiego

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