
"Prendo spunto dalle polemiche per la recente attribuzione dei fondi da parte del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), per una riflessione sulla Toscana. Come riportato da numerose testate giornalistiche, il criterio di attribuzione dei fondi scelto dal FUS ha suscitato lo stupore, lo sgomento, in qualche caso la rabbia, di tanti operatori musicali che lavorano nel nostro Paese e che per gran parte delle loro attività dipendono dal finanziamento pubblico. Anche nella nostra Regione non sono mancate aspre polemiche in merito alla ripartizione dei fondi, con forti aumenti per alcuni, in concomitanza con l’esclusione o la sottovalutazione di realtà importanti e di comprovato valore" - dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia Libertà.
"Dato che ci avviciniamo alla vigilia della distribuzione dei fondi regionali previsti dal Piano Cultura, fondi da cui dipenderà la sopravvivenza di molte associazioni che operano nel settore, ho presentato una Interrogazione alla Giunta Regionale per sapere come intenda gestire la distribuzione di tali risorse. I fondi vengono erogati tramite un bando che prevede la costituzione di una Commissione ad hoc di esperti, anche esterni, che seleziona e giudica le richieste pervenute; onde evitare ciò che è accaduto con la distibuzione dei fondi da parte del FUS, sarebbe opportuno che i criteri utilizzati nel prossimo bando regionale valorizzassero elementi non soltanto quantitativi ma, soprattutto, qualitativi sulle progettualità oggetto di finanziamento, in modo da far emergere realtà toscane, anche innovative, sottovalutate o escluse dai processi di selezione, incrementando così il livello complessivo dell’offerta culturale regionale".
"Il primo passo da compiere per andare in questa direzione è dare massima trasparenza e diffusione di questi criteri e rendere prontamente pubblici i nomi degli esperti della commissione sui quali fare affidamento per far valere la qualità oltre alla quantità" - conclude Romanelli.
Il testo completo dell'interrogazione
Oggetto: Interrogazione orale urgente. “Erogazione Fondi per lo Spettacolo previsti dal Piano Cultura”
Il sottoscritto Consigliere Regionale
Ricordato che:
- la recente attribuzione dei fondi da parte del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), come riportato da numerose testate giornalistiche, ha suscitato lo stupore, lo sgomento, in qualche caso la rabbia, di tanti operatori musicali che lavorano nel nostro Paese e che per gran parte delle loro attività dipendono dal finanziamento pubblico;
- i fondi in questione sono stati erogati sulla base di una complessa formula contenuta nell’Allegato A, mai prima apparsa in un decreto del Ministero. La presunta “massima trasparenza”, che tale formula doveva garantire, aldilà delle intenzioni, non pare essere stata conseguita, almeno non nella percezione di molti operatori dello spettacolo, che non sono stati avvisati per tempo di questo cambiamento, e visto che non è stato predisposto e distribuito un software capace di togliere loro ogni dubbio;
Considerato che:
- anche nella nostra Regione non sono mancate aspre polemiche, riportate dai mezzi di informazione locale, in merito alla ripartizione dei fondi, con forti aumenti per alcuni, in concomitanza con l’esclusione o la sottovalutazione di realtà importanti e di comprovato valore;
- ci avviciniamo alla vigilia della distribuzione dei fondi regionali previsti dal Piano Cultura, fondi da cui dipenderà la sopravvivenza di molte associazioni che operano nel settore;
- tali fondi vengono erogati tramite un bando che prevede la costituzione di una Commissione ad hoc di esperti, anche esterni che seleziona e giudica le richieste pervenute;
Interroga la Giunta regionale per sapere:
- se fosse a conoscenza dei criteri adottati dal FUS nell’erogazione dei fondi, e se li condivide;
- quali criteri intende utilizzare nel prossimo bando regionale al fine di far emergere elementi non soltanto quantitativi ma, soprattutto, qualitativi sulle progettualità oggetto di finanziamento; ovvero se tali criteri qualitativi potranno portare alla valorizzazione di realtà toscane, anche innovative, sottovalutate o escluse dai processi di selezione, incrementando così il livello complessivo dell’offerta culturale regionale;
- se intende dare massima trasparenza e diffusione per tempo di questi criteri; ovvero se per fare questo renderà prontamente pubblici i nomi degli esperti della commissione e su questi farà affidamento per far valere la qualità oltre alla quantità.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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