Si aggrava la crisi dell'olivicoltura, la perdita d'affari sale a 8 milioni di euro

Anche le ultime piogge hanno aggravato quel che era già gravissimo. La crisi del settore olivicolo  ha superato anche i numeri drammatici censiti una decine di giorni fa: la produzione ha raggiunto - 80%, 8 milioni di euro di entrate perse per le aziende agricole, la maggior parte die frantoi che non raggiungono i livelli di produzione necessari alla stessa sussutenza degli impianti, l'80 % dei contratti a termine (mediamente 400) per la raccolta che non sono partiti.

"L'olio pisano ci ontentà con il contagocce, sarà un prodotto di fatto non presente sul mercato. Le aziende ad esclusiva vocazione olivicola sono in ginocchio - spiega Massimo Terreni, direttore dell'Unione Agricoltori della Provincia di Pisa  - e sul nostro territorio ce ne sono molte". Il settore qui ha numeri importanti Si parla mediamente di 96mila quintali di olive e circa 5mila aziende tra grandi e piccolissime interessate al settore.

La stagione è stata caratterizzata da un andamento climatico anomalo che ha comportato ripercussioni fortemente negative sull’equilibrio degli impianti olivicoli che hanno subito micidiali attacchi di mosca.

"Ci sono decine e decine di aziende in ginocchio.  Le aziende risentiranno pesantemente di questa situazione - dice  Stefano Berti, direttore Cia Pisa - perchè non avranno l'olio ma le spese restano: mutui, contributi previdenziali, costi di bruocrazia. La produzione dell'olio biologico sarà ridotta al lumicino. Forse sotto il 10%". Il 60 % delle aziende agricole non procede neppure alla raccolta.

Fonte: Ufficio Stampa Cia - Confagricoltura Pisa

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