
Nel bacino del fiume Albegna dal novembre 2012, data dell'alluvione che colpì Albinia, sono stati eseguiti interventi in somma urgenza ed in urgenza.
Lavori in somma urgenza per un totale di 2.940.000 euro:
• Sui corsi d’acqua Chiarone, Allacciante di Acque Alte, Torre Palazzi (zona di Capalbio), Albegna, Magione e Patrignone è stato effettuato il ripristino delle rotte arginali e dei sormonti, sull’Osa è stato effettuato anche il riescavo della sezione nel tratto arginato.
• Nelle idrovore di Burano e di Albinia è stata prontamente ripristinata la funzionalità dei motori e delle pompe.
Interventi eseguiti in urgenza, per un totale di 11.760.000 euro:
• Sui corsi d’acqua Chiarone, Torre Palazzi, Elsa, Sgrilla, Ripiglio e Castione è stato effettuato il ripristino della sezione di deflusso e la realizzazione di difese passive a protezione di sponde erose.
• Sull’Allacciante di Acque Alte è stata appaltata la realizzazione di uno sfioratore sull’argine destro.
• Sul Patrignone è stato realizzato l’attraversamento con funzione di soglia sfiorante.
• È stato effettuato il riescavo del reticolo minore per circa 70 km.
• Le idrovore di Albinia sono state potenziate e rimodernate, sostituendo le pompe accoppiate a motori diesel con elettropompe sommerse.
• È stato effettuato il rivestimento in gabbioni dell’argine sinistro del Magione nel tratto danneggiato nel 2012, opera che ha nettamente contribuito alla protezione dell’abitato di Albinia nell’ultimo evento alluvionale (14 ottobre scorso).
È in fase di progettazione esecutiva l’argine remoto, che proteggerà la pianura in sinistra del fiume Albegna, e che sarà alto mediamente 2,5 mt con uno sviluppo di circa 5600 mt. È inoltre in corso di progettazione di una bocca tarata sul Torrente Osa in località Puntoni.
“Il clima in Italia ha subito dei profondi mutamenti negli ultimi anni, sottoponendoci a bombe d’acqua che in un territorio come la Maremma comportano gravi dissesti - ha dichiarato il presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud Fabio Bellacchi -. Il nostro impegno è da sempre rivolto alla riduzione del rischio idraulico ed in particolare la progettazione e la realizzazione delle opere nel bacino dell’Albegna sono state effettuate dai tecnici e dagli operai del Consorzio da me presieduto in tempo record, con puntualità ed efficienza, come richiesto dalla Regione Toscana e secondo la vigente normativa”.
“La Toscana è un territorio fragile e, in tutta la Regione, i Consorzi di Bonifica stanno lavorando per ridurre rischio idrogeologico – spiega il presidente Urbat, Marco Bottino - questo non sarebbe possibile senza l’apporto fondamentale della Regione Toscana che, più di altre, è impegnata nella prevenzione e nella manutenzione contro il rischio idrogeologico. Si deve rimanere giustamente ammutoliti e indignati di fronte a tragedie come quella di Grosseto, riconoscendo però nel contempo il massiccio sforzo fatto in tutta la Toscana per la realizzazione di lavori che, solo questa estate, sono ammontati a 42 milioni di euro”.
Il Consorzio di Bonifica Toscana Sud in numeri
60 dipendenti; oltre il 75% tra tecnici e operai
Ordinaria manutenzione finanziata dal tributo per oltre 3,5mln all’anno
611.778 ettari di estensione
54 comuni ricompresi
Principali corsi d’acqua: fiumi Bruna, San Rocco, Ombrone, Osa, Albegna, Chiarone, Fiora; rete della bonifica grossetana
Km di corsi d’acqua gestiti: 11.220
Consorziati: 169.671
Principali impianti e opere: 12 impianti idrovori, impianto irriguo in derivazione dal fiume Ombrone (il più grande della Toscana); difesa costiera di Alberese (Parco Regionale della Maremma) con scogliere e pennelli a mare; diga di San Floriano a fini irrigui.
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