Marcheschi (FDI): "Troppe incognite sui nuovi moli di porto Santo Stefano"

Paolo Marcheschi

Troppi dati mancanti per poter valutare nel suo complesso un piano così impegnativo. Non si sa quante barche ospita attualmente, chi tra pubblico e privato dovrà pagare le imponenti opere previste né soprattutto quanto costeranno. Non si conoscono i tempi in cui verrà realizzato, né le priorità e nemmeno cosa succederà sul fronte degli accordi con il ministero della Difesa.

Eppure, anche senza nessuno di questi elementi, il progetto per il nuovo porto di Porto Santo Stefano (Comune di Monte Argentario) è stato approvato dalla Giunta regionale e portato in Commissione Trasporti. Qui il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) ha sottolineato i numerosi motivi di perplessità: “Sappiamo che a regime la nuova struttura ospiterà 500 barche più 50 in transito – esordisce il consigliere, insieme alla collega Marina Staccioli e al capogruppo Giovanni Donzelli – ma senza sapere quante vi trovano posto attualmente non è possibile comprendere il valore aggiunto.

Ad esempio, se i lavori servissero ad aumentare il numero di posti barche di appena 150 unità, chi si accollerebbe le spese? Tra l’altro, non sappiamo nemmeno a quanto ammonteranno tali spese, né come dovranno essere ripartite tra investimenti pubblici e privati. Non è stato spiegato - aggiunge Marcheschi - quando potranno partire i lavori né se saranno divisi in lotti e quali di questi avranno la priorità.

Sappiamo solo che verranno versate tonnellate di cemento: c’è anche l’intenzione di realizzare nel porto un parcheggio sotterraneo, ma già ne è previsto uno a 5 km di distanza, a Santa Liberata, che costa 3 milioni di euro. Figuriamoci il resto.

Inoltre il progetto di ridefinizione degli spazi sposta l’area dei traghetti in uno spazio defilato nella darsena di levante, ma quale sarà l’impatto per le attività commerciali che insistono dove ora arrivano i traghetti?

Come se non bastasse – conclude il consigliere di Fratelli d’Italia – c’è la vicenda dell’accordo con il ministero della Difesa per l’approvvigionamento dei mezzi dell’Aeronautica: chi si assumerà gli eventuali costi aggiuntivi necessari a rispettare quell’accordo?”

“Condividiamo la necessità di riorganizzare il porto ma essendoci in ballo parecchi soldi pubblici pretendiamo chiarezza: magari entro la prossima seduta della Commissione (mercoledì 29 ottobre) alcuni dati arriveranno, ma com’è possibile – incalza Marcheschi, insieme al dirigente grossetano del partito, Luca Minucci – che la giunta regionale abbia potuto già approvare un progetto senza alcun elemento concreto?”.

Fonte: Ufficio Stampa

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