Un anno dai licenziamenti alla Misericordia, i Cobas: "Rilanciare le attività prima di altri esuberi"

La sede della Misericordia di Pisa

E' trascorso quasi un anno dai licenziamenti e per il personale rimasto alle dipendenze di Misericordia è tempo di risposte.

In questi mesi la situazione debitoria è rimasta invariata, l'annunciata vendita dell'immobile del Cep al momento ferma, volontari e dipendenti lamentano una pessima organizzazione del personale e dei servizi

I lavoratori hanno presentato al Magistrato proposte per il rilancio della Misericordia , proposte rimaste inascoltate

Infatti

  • i funerali sono ai minimi storici, nessuna pubblicità o rilancio del settore funebre da cui dovrebbero dipendere molte delle entrate
  • niente è stato fatto per la sicurezza sul lavoro e numerosi sono gli infortuni
  • le turnazioni sono avvolte nel mistero e nella irrazionalità, tanto è vero che sempre e solo pochi dipendenti fanno le notti e i turni festivi
  • lo stato dei mezzi è pietoso come anche alcune parti del cimitero, di  sostituzione dei mezzi e di manutenzione edile non si parla
  • ritardi perfino nelle visite mediche alle quali ogni datore di lavoro è obbligato (sorveglianza sanitaria del personale)
  • le segnalazioni di lavoratori e volontari sono ancora senza risposta

Questa situazione è inaccettabile perchè non si intravede un piano di rilancio delle attività per uscire  dalla crisi, ogni mese si fa concreta la minaccia che arrivino nuovi licenziamenti .

Del resto l'associazione si sta progressivamente disimpegnando dalle attività sul territorio e  in assenza di entrate e di attività gestite con oculatezza, anche il volontariato (che a detta del Governatore avrebbe dovuto sostituire il personale licenziato) rischia di allontanarsi

Neppure la notizia dei pignoramenti ha spinto il Governatore a interloquire con il personale dipendente che nutre seri dubbi sul futuro e teme una negativa ricaduta sulle occupazioni

Esigiamo certezze sul presente e sul futuro auspicando che l'interesse del Vescovo non si limiti solo a fare pressioni per il ritiro delle ingiunzioni di pagamento,  serva invece da stimolo per conservare gli attuali posti di lavoro e  rilanciare le attività, attività per le quali non servono chiacchere ma fatti

Fonte: Cobas lavoro privato Pisa

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